Brexit, un altro "periodo di grazia", ancora niente controlli sulle merci

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Di Susan Dabbous
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Il Regno Unito continua a posticipare l'istituzione dei controlli sui beni nei porti, Ue teme concorrenza sleale e chiede di applicare il protocollo dell'Irlanda del Nord

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Brexit, più facile a dirsi che a farsi. Il Regno Unito non riesce ad istituire i controlli sulle merci da e per l’Unione europea previsti dall’accordo di dicembre con Bruxelles. Il ministro britannico per la Brexit, David Frost, ha confermato la decisione del suo premier, Boris Johnson, di estendere in modo indefinito il cosiddetto "periodo di grazia" che di fatto prolunga la libera circolazione dei beni. Contraria l’Unione europea che ha deciso però di non proseguire la battaglia legale intrapresa quest’estate.

Frost ha rassicurato che presto si potrà ricominciare a negoziare sul protocollo dell’Irlanda del Nord e la delicata questione del confine.

Dal canto suo, la Commissione Ue ha ricordato che : "Il protocollo è parte integrante dell'accordo di uscita del Regno Unito dall’Unione europea ed ha proprio lo scopo di evitare problemi nel territorio irlandese. Entrambe le parti sono quindi chiamate ad attenersi all’accordo".

L'Unione europea vorrebbe evitare la concorrenza sleale soprattutto sui prodotti suini, nella già soprannominata “guerra delle salsicce”, per questo chiede di applicare il protocollo dell’Irlanda del Nord che scongiura sì una frontiera terrestre ma prevede controlli nei porti irlandesi e britannici. Uno scenario che fa arrabbiare molti irlandesi del nord, gli unionisti, che vogliono sentirsi parte integrante del Regno Unito anche se c’è il mare a dividerli.

Ma per l’Unione europea il periodo di grazia non può essere esteso per sempre.

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