L'eurovelo 13 va dal mare di Barentz al mar Nero, 400 chilometri di paesaggi premiati con il premio Fiets en Wandelbeurs, un'esperienza unica tra la natura e la storia
Si fa strada tra Slovacchia, Austria e Repubblica Ceca la pista ciclabile Cortina di ferro, così denomintaa perché ripercorre oggi serenamente un itinerario che che evoca ancora ricordi sinistri. Quello che un tempo erail confine tra democrazia e dittatura oggi è percorso dai ciclisti che possono godere di panorami unici. Per la giuria del premio "Fiets en Wandelbeurs", la pista, i suoi paesaggi e la sua ricchezza culturale sono state decisivi per assegnare il premio .
Markus è pienamente d'accordo: "È una grande opportunità per conoscere culture diverse, penso che il paesaggio sia magnifico".
La pista della cortina di ferro, o eurovelo 13 va dal mare di Barentz al mar Nero, 400 chilometri di paesaggio e esperienze.
Harald Winkler del Gmünd Contemporary History House indica il filo spinato: "Qualcosa, qualche segno resta, si dice per non dimenticare: anche questo è simbolo di una violenta divisione, di tragedia e sofferenza e morte".
Percorrere questa pista dà un certo brivido, per circa 50 anni divise Ovest e Est del mondo, segnando uno spartiacque che metteva i buoni di qui e i cattivi di là.
Tra le tappe da fare quella del Gmünd Contemporary History House in Austria , ricco di documenti, come i documenti dedicati a Frantisek Faktor.
Cinque anni prima che la cortina di ferro cadesse, Frantisek Faktor veniva ucciso dalla polizia di confine nel tentativo di passare dall'allora Cecoslovacchia in Austria. Il 1989 era dietro l'angolo, ma non per lui.
Progetti in comune oggi uniscono diverse politiche dei due Paesi. Come quello del centro medico transfrontaliero che a partire dall'autunno ospiterà pazienti cechi e austriaci.