Granite 'bandite'su spiagge C.Smeralda,"è commercio abusivo"

Comune Arzachena vince battaglia legale contro società multata
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Di ANSA
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(ANSA) - ARZACHENA, 13 GEN - Tra i graniti della Gallura è vietato vendere granite, se confezionate in plastica monouso. A sciogliere ogni dubbio è la sentenza pronunciata oggi dal giudice di pace di La Maddalena, che ha respinto i ricorsi promossi dalla società "Sea and Sun" nei confronti dei provvedimenti adottati tra il 2018 e il 2019 dal Comune di Arzachena e le conseguenti azioni compiute dalla polizia locale della rinomata località turistica, che annovera nel proprio territorio la Costa Smeralda e spiagge di rara bellezza, circondate da costoni di roccia granitica a strapiombo sul mare. A dare conto della vittoria nella "battaglia delle granite" è l'amministrazione comunale, con una nota che ripercorre le tappe salienti di una vicenda che rappresenta a suo modo un precedente destinato a fare giurisprudenza a livello nazionale. Niente contro le granite, ad Arzachena, e ci mancherebbe. Ma in un paradiso ambito dagli esigenti e facoltosi turisti di fascia alta che ogni estate popolano gli esclusivi arenili della costa nordorientale della Sardegna, non sono ammessi il commercio abusivo e le attività che possano arrecare disturbo, mettere a repentaglio la sicurezza dei bagnanti, attentare all'igiene o danneggiare l'ambiente. Il divieto alla vendita di granite rientra indirettamente in quest'ultima fattispecie, perché tecnicamente si tratta del divieto, stabilito con più ordinanze, all'utilizzo della plastica monouso lungo i litorali tra Cannigione, Baja Sardinia, Porto Cervo e la Costa Smeralda, dalla spiaggia La Celvia a Mannena, da Liscia Ruja a Baja Sardinia, sino a Capriccioli. Oggi il giudice di pace competente territorialmente, che ha sede a La Maddalena, ha accolto la tesi difensiva del Comune di Arzachena, rappresentato dall'avvocato Giosuè Seghezzi. "Sea and Sun" aveva impugnato i verbali e i sequestri effettuati nel corso del 2018 dalla polizia municipale. La società ricorrente sosteneva di aver esercitato solo il servizio di food delivery, ossia di consegna per corrispondenza ai bagnanti. Ma il giudice le ha dato torto. (ANSA).

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