L'iter prevede una serie di rigorosi requisiti di legge. L'approvazione ha richiesto un anno, per via delle complicazioni dovute alla pandemia
Alla fine anche la Spagna ha legalizzato l'eutanasia attiva: la camera dei Deputati ha appena approvato la misura, dopo un'elaborazione parlamentare durata un anno a causa della pandemia.
"È un giorno importante per tutti i cittadini - ha detto il ministro per la Salute Carolina Darias - perché si va verso una società più umana e giusta. Ma soprattutto è un giorno importante per quanti si trovano in una situazione di grave sofferenza, così come per le loro famiglie e i loro cari".
La Spagna diventa così il sesto paese ad approvare l'eutanasia attiva, dopo Canada, Colombia, Olanda, Belgio e Lussemburgo. La legge permetterà a chiunque abbia una malattia grave e incurabile o una condizione cronica e invalidante di chiedere aiuto per morire ed evitare così una sofferenza che non si riesce a sopportare.
I limit di legge comunque sono chiari e rigorosi: al momento della richiesta, che andrà inoltrata per iscritto, il paziente, cittadino spagnolo o quantomeno legalmente residente , dovrà essere cosciente e ritenuto capace di intendere e di volere.
Dovrà inoltre essere pienamente informato delle alternative e delle cure palliative disponibili, e bisognerà accertarsi che la richiesta non sia frutto di pressioni esterne, prima che possa confermare, fino a 4 volte se ritenuto necessario, la volontà di morire.
La richiesta dovrà quindi essere approvata da due medici e una Commissione valutatrice: un iter che si stima dovrebbe durare attorno alle 5 settimane.
L'eutanasia sarà praticata in qualsiasi centro sanitario o a casa del paziente. Ogni operatore sanitario potrà inoltre invocare l'obiezione di coscienza e rifiutarsi di partecipare alla procedura. I