Come il covid ha influenzato i primi mesi di Brexit.I dati sono dell'Istituto nazionale di statistica, è crollato l'import e l'export. Tra i prodotti più colpiti quelli chimici, alimenti e animali vivi, anche crostacei e pesce
I rapporti commerciali tra il Regno Unito e l'Unione europea, in questi primi mesi di Brexit, hanno risentito delle restrizioni covid.
L'export britannico verso l'Unione, eccezione fatta per oro e metalli preziosi, è crollate di oltre il 40% in gennaio, rispetto a dicembre. L'import è crollato di 28 punti percentuali, stando ai dati dell'Istituto nazionale di statistica. Che rileva ancora che il lockdown ha reso difficile quantificare l'impatto della Brexit e dei nuovi accordi doganali (è anche vero che ci sono stati cambiamenti nella metodologia di raccolta dati).
Anche il commercio di sostanze chimiche è stato particolarmente fiacco, riflesso della corsa a far scorte di prodotti farmaceutici prima della fine del periodo di transizione che ha portato alla Brexit.
L'Istituto di statistica ha evidenziato anche un calo del 64% nelle esportazioni di generi alimentari e animali nell'Ue, inclusi crostacei e pesce.