Start up in tempi di pandemia, ecco dove e in cosa investire

João Cardoso voleva creare una compagnia assicurativa interamente on-line. L'idea sembrava buona, ma il Portogallo non bastava, ci voleva un mercato più ampio. È per questo che Joao ha fatto armi e bagagli e si è trasferito a Parigi.
"Se non ci fosse un vero mercato europeo, un'azienda come la nostra non esisterebbe. Cioè, un'azienda che è allo stesso tempo nel mercato francese, ma ha un team tecnico in Portogallo, ha persone di più nazionalità europee. Questo tipo di azienda, questo tipo di startup è qualcosa di assolutamente nuovo".
Dal lancio del programma French Tech nel 2014 la Francia è diventata un terreno fertile per le startup, con una crescita di oltre il 20% sia del fatturato che della forza lavoro tra il 2018 e il 2019 , stando agli ultimi dati.
Lo studio mostra anche una buona resilienza alla pandemia e al primo lockdown dello scorso anno. Più della metà delle startup francesi si è mantenuta finanziariamente stabile, anche se una larga percentuale ha usufruito degli aiuti di Stato.
Per Julie Berliet di Invest in Lyon "bisogna capire che proprio questa crisi ha favorito la transizione digitale delle aziende che era già iniziata, la crisi ha dato una accelerata con esiti più che buoni".
La crisi economico finanziaria legata alla pandemia è la peggiore degli ultimi decenni per tutte le economie mondiali, ma come spesso accade, per quei settori che vengono soprafatti altrettanti vedono la luce e un mercato unico in questo caso fa la differenza.