La Street Art trasforma le città in pandemia

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Di Giorgia Orlandi
La Street Art trasforma le città in pandemia
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La Pandemia e le restrizioni sociali stanno cambiando gli spazi pubblici. Come si comporta lo street artist all’interno della città “nuova”, inedita ?  Nessuno meglio di lui conosce il contesto urbano e ne sa leggere i comportamenti. In questo momento storico, con la chiusura dei luoghi convenzionali dell’arte, percepiti come distanti e sempre meno “reali,” lo street artist e’ l’interprete assoluto, senza filtri di temi e istanze sociali.

Le sensibilità del cittadino a km zero

Con il suo gesto figurativo e performativo insieme intercetta ed esprime meglio di altri i sentimenti della collettività. La tendenza è trasversale e interessa città e artisti diversi in vari paesi. I cittadini paralizzati nei loro quartieri, quelli che non viaggiano più, restano in ascolto, cercando l’esotico tra le mura e le strade dei propri quartieri. 

Un impulso nuovo

Ed è proprio questo a dare impulso ad un ritrovato interesse per questa forma d’arte che si traduce in una maggiore partecipazione ai tour guidati di Street Art, almeno questo è quanto sta accadendo a Roma. A raccontarlo nel quartiere Ostiense è Silvia Poggiani, una guida turistica che ci spiega come a riscoprire la voglia di visitare la propria città e il proprio quartiere siano proprio i locali, i romani stessi sempre più attenti e incuriositi.

Il misterioso Hogre

Del tema abbiamo parlato con Hogre, uno street artist di fama internazionale, noto per i suoi interventi di subverting sui manifesti pubblicitari. 

Nel mese di aprile ha realizzato la sua unica opera “**Covid inspired**” sulla tamponatura in cemento di una cisterna romana del secondo secolo a Roma “Il Bacio degli Acquedotti” appunto. In questa intervista, la prima che rilascia ad una tv, ci ha raccontato del suo lavoro e di come un’artista come lui stia vivendo questo momento.