Il Comitato etico della FIFA ha sanzionato il malgascio, accusato di corruzione
Cinque anni di sospensione e una multa di circa 185mila euro. Questo è quanto stabilito dal Comitato etico della Fifa, nei confronti del presidente della CAF, la Confederazione Africana del Calcio, Ahmad Ahmad, accusato di appropriazione indebita. Le sanzioni inflitte possono essere impugnate, presso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.
Il 60enne dirigente malgascio, alla guida del calcio africano dal marzo 2017, secondo l'organismo che giudica in seno alla Fifa avrebbe "violato il suo dovere di lealtà, offrendo doni e altri benefici, gestendo male i fondi e abusando della sua posizione di presidente", ha detto l'organizzazione che regola il mondo del pallone.
Ombre sul passato di Ahmad
L'ex segretario generale della CAF, Amr Fahmy - licenziato nell'aprile del 2019 - aveva inviato una lettera a Zurigo, accusando Ahmad di aver pagato tangenti a diversi funzionari, di aver preso per uso personale alcuni fondi della Confederazione e di aver molestato sessualmente diversi dipendenti della stessa.
Il malgascio era stato fermato nel 2019 a Parigi, alla vigilia dei Mondiali di calcio femminili ed interrogato, perché sospettato di corruzione, in un affaire nel quale era coinvolta una società francese - la Tactical Steel - che non aveva legami con il calcio, ma che avrebbe fornito alla CAF attrezzature sportive.
Ex allenatore di calcio e politico, Ahmad - che è anche uno dei vicepresidenti dell'organo di governo - aveva annunciato a fine ottobre che si sarebbe ricandidato per un secondo mandato alla guida della CAF, in vista delle elezioni del prossimo 12 marzo.