Etiopia: venti secessionisti dal Nord

Il Tigré etiope al voto regionale contro il parere del governo centrale
Il Tigré etiope al voto regionale contro il parere del governo centrale Diritti d'autore Mulugeta Ayene/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Di euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il ribelle Tigré sfida il governo centrale. Al voto regionale questo mercoledì, contro il parere di Addis Abeba. Un braccio di ferro sempre più esasperato, sullo sfondo di sempre più forti spinte secessioniste

PUBBLICITÀ

Passa da un voto locale nel nord del Paese la minaccia secessionista che rischia di spaccare l'Etiopia. A ventilarla il Tigré: regione piccola e solo relativamente popolosa, che da mesi sta però dando prova di crescente insofferenza e insubordinazione al potere centrale di Addis Abeba. 

Gli indipendentisti: "Mai così forti. Intellettuali e giovani sono con noi"

Gli indipendentisti locali parlano di vento in poppa senza precedenti. "Molta gente ha cominciato a interrogarsi sulla situazione del Paese - dice Girmay Berhe, Leader del Partito indipendentista del Tigré -. E molti, anche fra gli intellettuali, tra i giovani, hanno ormai iniziato a sposare la nostra analisi. In questo momento godiamo di una popolarità al di là di ogni aspettativa".

Pressioni sui media, bastoni tra le ruote ai giornalisti: così il Governo sabota il voto

Al Tigré, che ha forzato la mano organizzando il voto di questo mercoledì contro il parere di Addis Abeba, il governo ha replicato con pressioni ai media per non coprire l'evento e giornalisti ostacolati nelle loro trasferte. Ultimo atto di un braccio di ferro iniziato con il rinvio a data da destinarsi - a causa del Covid - delle elezioni nazionali e regionali inizialmente previste ad agosto. Uno stratagemma del primo ministro Abiy Ahmed per blindare il potere ed evitare l'alternanza, secondo gli indipendentisti del Tigré, che insieme al Fronte di Liberazione al potere, hanno spinto per andare comunque al voto regionale. 

Il Tigré si comporta già da Stato indipendente

A confortarli anche l'esperienza della crisi sanitaria: un'emergenza che la regione ha affrontato, e superato, imponendo misure anche più efficaci e stringenti di quelle adottate a livello nazionale. Ma i politici locali fanno prova di dinamismo e indipendenza anche nei rapporti diplomatici. Particolarmente attenti alle relazioni internazionali, hanno fra l'altro tentato di negoziare con l'Arabia Saudita il ritorno in Patria dei migranti etiopi, "parcheggiati" nei centri di detenzione locali.

Mulugeta Ayene/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Il Tigré ha adottato misure sanitarie ancora più stringenti di quelle imposte dal governo centraleMulugeta Ayene/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.

Indipendentista a metà: l'ambiguità del Fronte di Liberazione del Tigré

L'esito della battaglia secessionista degli indipendentisti del Tigré dipenderà molto dall'atteggiamento del TPLF, il Fronte di Liberazione dei Popoli del Tigré: formazione di governo, agli occhi di molti accreditato soprattutto dal ruolo giocato nel 1991, nella caduta della dittatura comunista del Derg. Per quanto, sulla carta, il partito si guardi bene dall'abbracciare la causa indipendentista, nelle liste che porta alle urne figurano numerosi candidati apertamente indipendentisti.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Summit dell'Unione Africana: sul tavolo ad Addis Abeba conflitti, salute e colpi di Stato

Addis Abeba: torna "Ashenda", la festa delle donne del Tigray

Belgio: giovani di 16 e 17 anni obbligati a votare alle elezioni europee