Tour de France 2020: mascherine e un rigido protocollo sanitario

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Di Debora Gandini
Tour de France 2020: mascherine e un rigido protocollo sanitario
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Una competizione con la mascherina. Alla fine ha preso il via Il Tour de France 2020, iniziato con due mesi di ritardo da Nizza, Costa azzurra, ma zona rossa. Il tutto con restrizioni, misure anti-Covid per ciclisti, addetti ai lavori e fan. Quelli ammessi ad assistere alle gare. Chi si dice felice e chi si dice deluso. Per non poter nemmeno farsi un selfie con il proprio campione.

Rigido protocollo sanitario

Intanto mentre in Francia aumenta vertiginosamente la curva dei contagi, il protocollo dell'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha approvato un decalogo da seguire in caso di contagio: con due positivi, una squadra, che schiera otto corridori, finirà esclusa dal Tour. Inoltre tutti i team verranno sottoposti a tampone ogni giorno.

"Viviamo nella paura al giorno d'oggi"- ha fatto notare Cédric Vasseur, Direttore del teamCofidis. "Penso che l’emergenza durerà fino a quando non taglieremo il traguardo sugli Champs-Élysées. Saremo lontani dagli spettatori. Una cosa che non è mai avvenuta prima. Ma sono le nuove norme.”

"Penso che l’emergenza durerà fino a quando non taglieremo il traguardo sugli Champs-Élysées."
Cédric Vasseur
Direttore team Cofidis

Una minaccia che rischia di pendere sul Tour fino a Parigi e all'atteso arrivo sugli Champs Elysèes il 20 settembre. Per tutti il timore è quello di non riuscire a tagliare il il traguardo finale a Parigi, tra tre settimane, e non per una questione di sconfitte o eliminazioni, ma per la minaccia del virus. La Francia negli ultimi giorni ha registrato tra i 6000 e i 7000 nuovi contagi al giorno. Numeri che hanno portato il presidente Emmanuel Macron a dichiarare di non "non escludere" un nuovo lockdown.