Thaçi a L'Aja: si difende dall'accusa di crimini di guerra e contro l'umanità

Thaçi a L'Aja: si difende dall'accusa di crimini di guerra e contro l'umanità
Diritti d'autore Hashim Thaçi, negli anni giovanili alla guida dell'UCK. (Visar Kryeziu/Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved)
Di Cristiano Tassinari
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Il presidente del Kosovo, Hashim Thaçi, è a L'Aja per comparire davanti ai giudici del Tribunale speciale che lo hanno incriminato per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi durante il conflitto tra Serbia e Kosovo, a fine anni '90. Thaçi continua a negare tutto.

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Il presidente del Kosovo Hashim Thaçi è pronto a difendersi.

Accusato di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità, Thaçi compare questo lunedi 13 luglio davanti ai giudici del Tribunale speciale dell'Aja (Olanda) che indagano sui crimini commessi dall'Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK) nel conflitto armato con la Serbia del 1998-1999.

Lo difende l'avvocato inglese Geoffrey Nice.

Il Tribunale speciale, costituito nel 2015, il 24 giugno scorso ha sollevato accuse di crimini di guerra, compresi un centinaio di omicidi, nei confronti di Thaçi, che è stato in passato uno dei leader dell'UCK, la guerriglia indipendentista albanofona che combattè contro i serbi.

Analoghe accuse sono state sollevate nei confronti di altri ex leader e combattenti UCK, tra cui Kadri Veseli, ex presidente del Parlamento kosovaro.

Hashim Thaçi, oggi, a 52 anni. (AP Photo)

Il Tribunale speciale

La corte internazionale, pur situata all'Aja, è parte della magistratura del Kosovo. Nonostante questa natura ibrida, è contestata da numerosi kosovari di etnia albanese perché accusata di concentrarsi solo sulle azioni dell'UCK e non della Serbia.

Istituita nel 2015, si basa sul rapporto "Marty" del Consiglio d'Europa.
Nel documento si parlava anche di traffico di organi umani operato dalla cellula dell'UCK comandata da Thaçi, per cui fino ad oggi non sono state trovate prove sufficienti per un processo.

L'UCK, è accusato di quasi 100 omicidi di serbi, rom e oppositori politici albanesi del Kosovo, nonché di sparizioni forzate, persecuzioni e torture.

La formazione paramilitare è stata sciolta nel 1999.
L'anno prima era stata inserita dall'ONU nella lista delle organizzazioni terroristiche.

L'intervento della Nato e l'indipendenza del Kosovo

Thaçi nel 1999, durante l'intervento della NATO. (AP Photo)

I combattimenti in Kosovo hanno causato più di 10.000 morti, la maggior parte dei quali di etnia albanese.

Nel 1999 ci fu l'intervento aereo della Nato contro la Serbia, concluso dopo 78 giorni, che costrinse le truppe serbe a fermare la brutale repressione contro i kosovari di etnia albanesi e ad abbandonare il Kosovo.

L'indipendenza controversa

Il Kosovo si è autoproclamato indipendente nel 2008.
La Serbia dichiarò immediatamente di non riconoscerne l'indipendenza, accolta invece da numerosi stati, tra cui l'Italia.

La vicenda dell'indipendenza è tuttora motivo di scontro tra Pristina e Belgrado.

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