Malesia discarica di plastica anche dell'Unione europea

Come buttare la polvere sotto il tappeto, i rifiuti in plastica finiscono in Malesia attraverso canali illegali. Il governo malesiano ha messo sotto sequestro circa 3000 tonnellate di materiale plastico non riciclabile, rifiuti speciali e domestici, penetrati illegalmente con false dichiarazioni.
Bangladesh, Arabia Saudita, Singapore ma anche Stati Uniti, Regno Unito, Francia sono tra i Paesi che hanno fatto export illecito di rifiuti, citati dal ministro dell'ambiente della Malesia: "Se ci sono persone che vogliono vedere questo Paese come la discarica del mondo, stanno sognando - ha dichiarato il ministro Bee Yin - quindi, noi rimandiamo indietro il carico".
Rispediti al mittente 150 container ma è solo la punta dell'iceberg.
Dal 2017 la Malesia importa circa il 20 per cento dei residui plastici dell’Unione europea, dopo lo stop cinese alle importazioni. I dati di Eurostat, diffusi da un dossier di Greenpeace, indicano che l’Italia bussa a Kuala Lumpur con un quantitativo di rifiuti che ha un peso pari a 445 Boeing 747 a pieno carico.
Nel vortice dello smaltimento illecito e dell'ecobusiness con la materia riciclata che finisce in discarica, la Malesia dice basta. Dove stoccare i rifiuti non recuperati all'economia circolare, alla luce del sole o nei modi che configurano reato ambientale, non è chiaro. In particolare dopo l'inversione di tendenza della Cina che, entro il 2025, prevede di controllare efficacemente l'inquinamento bloccando l'import e la produzione dei rifiuti plastici.