Il produttore cinematografico, nato nel 1932 in Croazia da famiglia ebrea, da bambino è stato imprigionato per due anni ad Auschwitz
Ha prodotto capolavori della cinematografia mondiale, del calibro di "Schindler's list" e "Il gladiatore".
Branko Lustig è morto all'età di 87 anni: nato nel 1932 in Croazia da famiglia ebrea, da bambino fu imprigionato per due anni ad Auschwitz e Bergen-Belsen durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1988, si trasferì negli Stati Uniti, dove iniziò la carriera di produttore cinematografico.
Lustig ha vinto il suo primo Oscar grazie al celeberrimo "Schindler's list", diretto da Steven Spielberg, che narra la storia di un uomo d'affari tedesco che salva dall'Olocausto più di mille rifugiati.
Un altro Oscar è giunto per la produzione di un film ancora più noto del precedente, "Il Gladiatore", diretto da Ridley Scott, con Russell Crowe nei panni del protagonista, il Generale romano Massimo Decimo Meridio, cui il sovrano, Marco Aurelio, chiede di assumere il comando dell'Impero dopo la sua morte.
Lustig non è però noto per aver prodotto "solo" queste pellicole pluripremiate: suo, ad esempio, è anche "Hannibal", con Anthony Hopkins nel ruolo del serial killer Hannibal Lecter e Julianne Moore che interpreta invece un'agente speciale dell'FBI.
Nel 2001, esce anche "Black Hawk Down" sull'incursione dell'esercito statunitense del 1993 a Mogadiscio, in Somalia: la pellicola fruttò in tal caso due statuette, premiata per il miglior sonoro ed il miglior montaggio (grazie all'italiano Pietro Scalia).
Lustig ha trascorso gran parte della vita tra Los Angeles e Zagabria, ma sei anni fa era tornato definitivamente nella città croata, che lo scorso maggio lo ha insignito del titolo di cittadino onorario.