Corinaldo, un altro indagato nega accuse
(ANSA) – MODENA, 6 AGO – Spezza il fronte del silenzio un
altro dei giovani arrestati per la strage di Corinaldo (Ancona)
tra il 7 e 8 dicembre scorso, costata la vita a sei persone. È
Moez Akari che, come fatto ieri dal compagno di ‘batteria’
Andrea Cavallari, si è avvalso della facoltà di non rispondere
per tutti i capi di imputazione tranne per quelli legati alla
tragedia della Lanterna Azzurra, dai quali prende le distanze.
“Ha ribadito l’assoluta estraneità alla vicenda di Corinaldo – spiega il suo avvocato Gianluca Scalera – Era lì, ma non c’entra
niente con il discorso dello spray. Non ha avuto alcun tipo di
contatto con gli altri”. “I miei assistiti non danno la colpa a
nessuno”, dice Scalera che difende anche Andrea Cavallari e
Souhaib Haddada. Il resto della ‘banda’ – Ugo di Puorto,
Raffaele Mormone, Badr Amouiyah e Souhaib Haddada – si è avvalso
della facoltà di non rispondere. Stessa linea per il titolare
del compro oro Andrea Balugani, il ‘nonno’ 65enne indagato
poiché ritenuto essere presunto ricettatore della banda.