Alghero, il dolore per il femminicidio

(ANSA) – ALGHERO, 29 DICE – “Grazie a tutti”. Giuseppe Fiori,
zio di Michela, lo urla sedendosi su uno dei van con cui i
familiari accompagnano in cimitero la bara della 40enne
strangolata a morte dal marito, Marcello Tilloca, 42 anni, la
mattina di domenica 23 dicembre. Per una settimana i parenti
hanno testato la solidarietà di una città che gli è stata vicina
in questo Natale segnato dalla tragedia. Oggi lutto cittadino
con gli uffici pubblici che hanno esposto le bandiere a
mezz’asta. Bar e negozi sono rimasti chiuse per due ore. Il
silenzio di un sabato mattina soleggiato e mite ha accompagnato
la famiglia Fiori a dare l’ultimo saluto a Michela.
Il corteo partito dalla chiesa del Santissimo Nome di Gesù ha
raggiunto piazza Sulis alle 10. Da lì la bara è stata portata in
spalla sino alla cattedrale, lungo un percorso aperto dalla
banda cittadina. Alle spalle del feretro c’erano i parenti: la
madre Giuseppina, impietrita da una morte di cui ha saputo
mentre si trovava in nave.