Radice: Pecci, cambiò il modo di giocare
(ANSA) – TORINO, 7 DIC – “In questo momento le parole sono
superflue, meno se ne dicono, meglio è: abbiamo perso un
grandissimo uomo…”. Eraldo Pecci, contattato al telefono
dall’ANSA, fatica a parlare di Gigi Radice, il tecnico con cui
vinse, nel 1976, lo scudetto del Torino, il primo e unico del
dopo Superga.
Di quella squadra Pecci, oggi commentatore della Rai oltre
che scrittore, era il regista. “C‘è davvero poco da dire – dice
sconsolato -, era un uomo esemplare al quale ero molto
affezionato”. Due caratteri all’apparenza lontanissimi, Radice
schivo e riservato, Pecci esuberante ed estroverso, ma capaci di
un rapporto profondo. “Dicevano di lui che era un ‘sergente di
ferro’, invece sapeva essere un uomo molto dolce – ricorda -.
Dal punto di vista professionale è stato l’allenatore che ha
cambiato il calcio italiano, portando l’Olanda in Italia”.