Il bilancio è di un morto e di tre feriti.
Un corpo riverso sulle scale dell'ingresso. È quello del presunto attentatore, un ragazzo di 17 anni, che ha fatto esplodere un ordigno sulla porta della sede regionale dell'FSB, i servizi segreti russi, ad Arkhangelsk: un attacco che gli è costato a vita e che ha ferito altre tre persone, ricoverate in ospedale.
Poco prima dell'esplosione, il giovane - uno studente del Politecnico che si definiva militante comunista anarchico - aveva pubblicato la sua rivendicazione preventiva sui social.
Nel post apparso sul canale Telegram, il ragazzo annunciava l'attacco agli 007 di Arkhangelsk, motivando il gesto che di lì a poco avrebbe compiuto come una reazione alla pratica dell'FSB, che - si legge nel post al vaglio degli inquirenti - crea finti casi penali e tortura i militanti.
Il report degli inquirenti è già sul tavolo di Vladimir Putin:
"I dettagli dell'esplosione ad Arkhangelsk sono stati immediatamente riportati a Vladimir Putin - dice Galina Polonskaya per Euronews- l'attentato era stato annunciato sui social network e in tanti si chiedono come possano i servizi di sicurezza, facilmente presi di mira da un adolescente, prevenire un eventuale attacco terroristico su vasta scala .