L'80% delle vittime sono donne. I casi, negli ultimi 12 mesi, sono stati superiori a 6mila e il dato più preoccupante è che gli autori dei video sono spesso insospettabili medici, giudici, agenti di polizia e alti funzionari. I video vengono utilizzitai come materiale pornografico
Le donne sudcoreane lanciano l'allarme e protestanto contro le spy cam i cosiddetti "molka" le mini telecamere usate per spiare segretamente le persone e utilizzare il materiale a scopi pornografici.
Un fenomeno increscita I casi, negli ultimi 12 mesi, sono stati superiori a 6mila e l'80% delle vittime sono donne il dato più preoccupante è che gli autori dei video sono spesso insospettabili medici, giudici, agenti di polizia e alti funzionari.Non solo in una società fortemente patriarcale spesso sono anche i parenti più vicini delle donne o gli stessi partner a farne uso.
"Ho sempre temuto che ci potessero essere delle telecamere nascoste nei bagni della mia azienda o sotto le scrivanie", spiega una dele organizzatrici delle proteste. "E non solo nell'edificio dove lavoro. La minaccia è sempre presente nei bagni pubblici, nelle palestre, negli spogliatoi delle piscine e anche in strada".
Nel paese conosciuto per lo sviluppo della tecnologia high tech il fenomeno è dilagante. Nei giorni scorsi, un uomo è stato arrestato per aver filmato i clienti di un hotel di Seul per quattro anni di fila. Nel suo appartamento, la polizia ha rinvenuto oltre 20mila video.
A Seul dal mese di maggio i cortei contro il cosidetti molka i video delle spy cam si tengono con cadenza mensile . All'ultimo al quale hanno partecipato in 55.000, molte delle manifestanti si sono rasate il capo in segno di protesta.