In Repubblica Ceca il più alto tasso di occupazione per extracomunitari

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Diritti d'autore Nick Youngson
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Di Alice Tidey
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Nel 2017 erano occupati il 63% dei migranti nati al di fuori dall'Unione Europea, un dato di 10 punti inferiore rispetto ai migranti comunitari che si sono spostati da un paese all'altro

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Il tasso di occupazione degli immigrati nati al di fuori dell'Unione Europea nel 2017 è del 63%, di 10 punti inferiore rispetto alla popolazione natia.

Lo mostrano le ultime statistiche Eurostat diffuse lunedì 30 luglio. Il 63% dei migranti nati all'esterno dei confini UE e di età compresa tra i 20 e 64 anni hanno trovato impiego l'anno passato. Una percentuale che sale al 75.4% per gli spostamenti interni al continente, ovvero sse vengono considerati i migranti che si sono trasferiti da un paese UE all'altro.

I migliori paesi per trovare lavoro da extracomunitari

Il miglior risultato è stato ottenuto dalla Repubblica Ceca, dove il tasso di occupazione è stato del 79,4%, superiore al 78,5% della popolazione nativa, ma leggermente inferiore a quello dei migranti UE (79,7%).

Seguono Romania e Portogallo che registrano tassi di occupazione per i migranti non-UE rispettivamente del 76,3% e del 74,5%. Entrambi sono più elevati dei tassi di occupazione dei lavoratori autoctoni.

I peggiori paesi per i migranti extra-UE

Il più basso tasso di occupazione dei migranti non comunitari è quello del Belgio. Solo il 52% dei residenti nati al di fuori dell'UE aveva un'occupazione nel 2017 contro il 71% dei nativi.

La Grecia ha fatto registrare un tasso di occupazione del 54% per i migranti non-UE ma, al contempo, il tasso di occupazione più basso in assoluto sia per i migranti interni (56,1%) sia tra la popolazione autoctona (58,1%).

La Francia completa il trio di coda con appena il 55,6% della popolazione non comunitaria occupata rispetto al 72,6% della popolazione autoctona.

Ecco la classifica generale:

Migranti extracomunitari nella UE

Secondo l'ultimo censimento UE, nel 2011 erano 51 milioni le persone che vivevano in uno Stato membro dell'UE in cui non erano nate, pari a circa il 10% della popolazione del blocco.

Più di un terzo di queste - 18,8 milioni di persone - è nato in un paese membro dell'Unione, mentre sono 7.4 milioni le persone (il 14.6%) nate al di fuori della UE.

Inoltre, i dati pubblicati in maggio da Eurostat hanno mostrato come, nel periodo 2008-2017, i migranti extracomunitari abbiano registrato tassi di attività sistematicamente più bassi - parliamo del rapporto tra il numero di persone attive (sia occupate che disoccupate) e la corrispondente popolazione totale - rispetto ai migranti comunitari o alla popolazione autoctona.

Le differenze stanno aumentando nel tempo.

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