Turchia: per "OSCE" campagna voto iniqua

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Di Debora Gandini
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Secondo gli osservatori sono mancate uguali opportunità per candidati

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Sul voto in Turchia e sulla vittoria del Presidente Erdogan è sceso in campo l’OSCE. L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, lodando l'alta partecipazione come un segnale dell'attaccamento alla democrazia in Turchia, ha sottolineato come le restrizioni delle libertà fondamentali abbiano avuto un impatto su questo voto.

Secondo Ignacio Sanchez Amor, a capo della missione di osservazione elettorale dell'Osce, l'opposizione non ha potuto fare campagna con eguali condizioni rispetto alle forze che sostenevano Erdogan e il suo partito che hanno goduto, dunque, di un notevole vantaggio anche nella copertura eccessiva dei media pubblici e privati. Secondo Sanchez Amor, il quadro giuridico restrittivo e il potere concesso sotto lo stato di emergenza hanno di fatto limitato la libertà di espressione.

In una nota congiunta dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e dell’Osce le elezioni sono state cruciali a partire dall'elevato coinvolgimento dei cittadini, un elemento questo positivo. Infine gli osservatori hanno notato una presenza troppo intrusiva della polizia nei seggi rispetto alle precedenti votazioni, aspetto questo che ha contribuito a creare un clima di insicurezza, o comunque di pressione. Senza dimenticare che le procedure relative alle votazioni sono state generalmente seguite, anche se alcuni passi legali importanti sono stati omessi durante il conteggio delle schede.

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