Ece Temelkuran: "L'UE sostenga l'opposizione turca"

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Di Catherine Hardy
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Il Paese, nonostante la vittoria di Erdogan, vuole la democrazia.

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Sono stati 81 milioni i cittadini turchi che hanno votato per le elezioni parlamentari e presidenziali. Secondo i media locali il presidente in carica Recep Tayyip Erdogan e il suo partito AKP hanno ottenuto una vittoria netta e decisiva.

Ece Temelkuran, autrice e una delle più famose editorialiste politiche in Turchia ai microfoni di Euronews, ha commentato come questo voto sia un messaggio importante per l'Unione europea e per il resto del mondo.

"Penso che il messaggio che la Turchia voglia lanciare è quello di voler difendere la democrazia. I turchi vogliono rimanere un paese che guarda all'occidente, a una società pluralistica, ecco perché dovrebbero essere presi seriamente in considerazione dall'Unione europea. Ricordiamo che Erdogan è stato sostenuto dai paesi occidentali, soprattutto durante il suo primo mandato a partire dal 2002 e immagino che molte persone in Turchia sarebbero d'accordo con me quando dico che ora l'opposizione deve essere sostenuta, almeno moralmente, dal Parlamento europeo e dalle forze democratiche dei paesi europei.”

L'UE sostenga l'oppsozione turca

"L'opposizione ha creato un incredibile entusiasmo in tutte quelle persone che erano contrarie al regime. Quello che è accaduto, ovvero vedere i partiti dell’opposizioni tutti uniti contro, il signor Presidente, è stato qualcosa di unico. Si sono uniti non contro di lui come persona, ma contro il regime che ha costruito negli ultimi 15, 16 anni. Questo, dal mio punto di vista, ha reso le persone molto critiche in Turchia. Ora si respira un'aria di delusione così forte che si sente ovunque; immagino che ci vorrà del tempo prima che le persone si riprendano da questo risultato, da un senso di frustrazione, per tornare alla loro lotta, a fare opposizione e a intraprendere azioni politiche. Quello che lascia decisamente frustrati è l'imprevedibilità, non solo della politica internazionale ma anche della politica interna; non è una sorpresa che, a volte, il destino di un Paese sia nelle mani di un uomo e, in questo caso del Presidente Erdogan, noto per il suo temperamento, un uomo che agisce secondo le sue stesse condizioni, che è abbastanza imprevedibile. Certo è interessante ricordare che la promessa elettorale di Erdogan è stata più giustizia e più libertà."

Agire subito contro il populismo a livello glabale

"Se dovessi parlare con i funzionari di Bruxelles, qualche anno fa avrei detto loro: dove eravate? Mi riferisco a molti anni fa. Ora invece vorrei dire loro che questo è un modello globale, l'aumento del populismo è un modello globale e le persone in Europa hanno appena iniziato a sperimentare quanto sia esasperante tutto questo. Provate a immaginare 16 anni in una situazione simile. Credo che i turchi debbano essere rispettati per la loro determinazione nel voler rispettare la loro democrazia, le loro libertà e la loro dignità, perché è in coso un processo politico e sociale che sta togliendo a una nazione la sua dignità. Penso che le persone in Turchia che non appoggiano Erdogan, debbano essere riconosciute per questo loro straordinario sforzo di proteggere il paese e la democrazia.”

"È un modello globale, una questione globale di questo momento; il crescente populismo e tutte le altre ideologie che riunisce, dovrebbe essere affrontato anche a livello globale, e lo si deve fare con una certa urgentenza. C’è bisogno di affrontare il problema tutti insieme. Non è il momento di piangersi addosso, di sentirsi scioccati per questo crescente populismo, dovremmo farci forza, usare le nostre teste per superare tutto questo, non è un lavoro facile e tutti abbiamo bisogno l'uno dell'altro.”

"Per finire, vorrei citare questa frase che continuo a ripetere, una frase molto popolare in Turchia: “Non credo nella speranza, credo nella determinazione perchè é facile togliere la speranza ma non puoi prendere la determinazione di una persona facilmente. Quindi io credo nella determinazione."

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