Il NYT accusa il social di aver ceduto dati degli utenti ai produttori di dispositivi mobili. L'azienda respinge ogni accusa. Al parlamento europeo ex manager del colosso: "fino al 2015 programmatori terzi avevano accesso anche ai messaggi privati"
L'accusa è pesante e stavolta viene dal New York Times. Secondo il giornale americano facebook negli anni passati avrebbe ceduto informazioni sui propri utenti e i loro amici ai produttori di dispositivi mobili, in cambio questi avrebbero diffuso ai propri utenti alcuni dei servizi più popolari offerti dal social.
Si parla di una sessantina di produttori tra cui Samsung, Apple, Blackberry. Facebook ha respinto le accuse dicendo che le informazioni, tipo foto, erano accessibili sui vari dispositivi ma solo quando le persone decidevano di condividerle e ha detto di non essere a conoscenza di eventuali abusi da parte delle aziende partner.
Per facebook non è l'unica accusa della giornata secondo un ex manager dell'azienda ascoltato questo lunedì in commissione all'europarlamento, infatti, almeno fino al 2015 anche i programmatori terzi delle app di facebook avevano accesso a tutti i dati degli iscritti e degli amici, addirittura ai messaggi privati. Insomma lo scandalo Cambridge Analytica era solo l'alba delle inchieste su facebook e privacy. Il vaso di Pandora sembra essere più profondo del previsto.