Breve storia triste di un amore filiale senza età
In occasione della parata per la festa della vittoria nella Seconda guerra mondiale, il 9 maggio, un anziano di Mosca si affacciava dal suo appartamento con un ritratto di donna, salutando i soldati in sfilata. Lo faceva sempre. Ogni anno, ogni 9 maggio.
Quest'anno, però, la finestra di casa sua, nella centralissima Tverskaya street, non si è aperta. Niente tradizionale saluto al "Reggimento immortale".
Proprio quest'anno, il fotografo Vladimir Eshtokin si era posto come obiettivo quello di incontrare Igor.
"Avevo deciso di guardarlo negli occhi, sapere quale fosse la sua storia, conoscerlo meglio. Non è stato difficile trovare la strada dalle fotografie che avevo scattato" racconta. "Sono riuscito a identificare sia il piano che il palazzo. Ho incontrato un uomo nell'androne e gli ho mostrato la foto sul mio cellulare. Gli ho chiesto se lo conosceva. Mi ha risposto che viveva in quell'appartamento, ma era morto".
"Ho suonato il citofono", continua Eshtokin. "Mi ha aperto un giovane. Gli ho mostrato di nuovo la foto sul mio cellulare".
"Mi ha raccontato che si chiamava Nikolayevich Klochkov, era un ingegnere militare. Se n'è andato lo scorso inverno, alla vigilia di Natale [quello ortodosso cade il 7 gennaio]. Aveva 97 anni. Il ritratto che esponeva era quello di sua madre".
Durante la guerra era studente, il padre un dottore per l'esercito in azione sul fronte. La madre risiedeva a Mosca e lavorava anche lei come medico per curare i feriti. Al ritorno a casa dalla guerra, al padre venne comunicato della morte della moglie. Era spirata nel 1942.
Klochkov non ha mai parlato delle cause del decesso, ma ha solo detto: "Ho sempre pensato che mamma sia morta per via della insopportabile solitudine durante la guerra".
Per tutta la vita ha considerato il decesso della madre "simbolo della crudeltà della guerra".
Quindi quando si è accorto delle folle sotto la sua finestra con in mano le foto dei cari persi durante il conflitto, Klochkov ha preso la fotografia incorniciata della mamma e si è unito simbolicamente a loro, dall'alto.