Il canto di gioia delle migranti dopo essere state salvate nel Mediterraneo

Il canto di gioia delle migranti dopo essere state salvate nel Mediterraneo
Di Rafael Cereceda
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Sono state soccorse "in extremis" e si sono messe a cantare per ringraziare i soccorritori della Ong Open Arms, la stessa organizzazione accusata a Catania di non aver riconsegnato le persone recuperate in mare alla Libia

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Quello che vedete qui sopra è l'emozionante canto di un gruppo di donne salvate questo fine settimana nel Mediterraneo. Erano appena state tratte in salvo dai soccorritori volontari dell'organizzazione Proactiva Open Arms e hanno cominciato a cantare di gioia.

Non è la prima volta che si vedono scene come queste durante i salvataggi in mare, come mostrano altri video caricati dall'organizzazione sul suo canale YouTube.

Il giornalista Jordi Évole ha pubblicato un lungo frammento del video sul suo account Twitter.

La nave Astral di Proactiva Open Arms è tornata a solcare le onde del Mediterraneo per rimpiazzare l'altra nave della Ong catalana che ha trascorso quasi un mese sotto sequestro in Sicilia per decisione delle autorità italiane (le accuse: associazione a delinquere e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina). Caduto il reato associativo, il fascicolo era stato trasmesso dalla Procura di Catania a quella di Ragusa: quest'ultima ha rigettato la richiesta di sequestro.

L'inchiesta era nata dopo il rifiuto dell'organizzazione non governativa di consegnare alle motovedette libiche 218 migranti, soccorsi su un barcone alla deriva. La strategia italiana ed europea punta alla collaborazione con la guardia costiera libica per evitare che le imbarcazioni arrivino nelle acque internazionali, costringendo quindi i soccorritori a portare i migranti sul suolo europeo.

L'ONG SOS Mediterranée avverte che nell'area si sta creando molta confusione a causa degli interventi della guardia costiera libica. "Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un numero sempre maggiore di operazioni di ricerca, avviate seguendo le istruzioni del centro italiano di coordinamento del soccorso marittimo, interrotte dalle operazioni della guardia costiera libica. In queste condizioni regna la confusione, non c'è buona comunicazione né velocità nelle operazioni e quindi la vita di centinaia di persone viene messa in serio pericolo. E quando la Guardia Costiera libica intercetta una barca, la cosa finisce con l'inaccettabile ritorno dei migranti nell'inferno libico", ha detto Francis Vallat, presidente dell'organizzazione.

Durante il fine settimana, la Guardia Costiera italiana e le ONG Proactiva, SOS Mediterranée e Sea Watch hanno collaborato per salvare la vita di più di 500 immigrati. Lunedì, tuttavia, non hanno potuto impedire l'annegamento di una donna.

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