Elezioni, si avvicina il D-Day

Elezioni, si avvicina il D-Day
Di Luca Colantoni
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4 marzo alle porte e gli Italiani, popolo di eterni indecisi, sono invitati, volenti o nolenti, al gran ballo delle elezioni politiche. Campagna elettorale decisamente breve dove qualcuno ha cercato di fare colpo con effetti speciali, altri con le solite promesse.

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4 marzo alle porte e gli Italiani, popolo di eterni indecisi, sono invitati, volenti o nolenti, al gran ballo delle elezioni politiche. Campagna elettorale decisamente breve dove qualcuno ha cercato di fare colpo con effetti speciali, altri con le solite promesse, altri ancora con il classico "io sono meglio degli altri" spaziando dal "noi siamo l'usato sicuro" fino al "provate noi" perche' siamo il nuovo che avanza. Insomma, ironia a parte. Anche nei sondaggi dell'ultim'ora regna una sorta di stallo, segno che questa volta non sarà la flat tax promessa da Berlusconi, gli ottanta euro di Renzi, l'abolizione della Legge Fornero proposta da Salvini o il programma smart e di alleggerimento dei Cinque Stelle di Di Maio a fare la differenza, ma probabilmente una scelta piu' ponderata da parte degli italiani che negli ultimi anni ne hanno viste un po' di tutti i colori e in questi ultimi giorni non è che ne stiano vedendo di esaltanti.

In ogni caso qualcuno, frutto di alleanze last minute o accordi sottobanco, tranne Berlusconi considerato ancora incandidabile, salirà a Palazzo Chigi per governare il Paese. Altri verranno distribuiti tra Parlamento e Senato. Ma quanti avranno questo privilegio? Il nuovo sistema elettorale prevede un "premio di governabilità" al partito o alla coalizione in grado di raggiungere il 40% dei voti assegnandogli il 55% dei seggi di Camera e Senato. Se nessuno dovesse farcela, i seggi verranno assegnati con un sistema in parte maggioritario e in parte proporzionale.

Alla Camera ci saranno 232 collegi uninominali, in cui ogni partito o coalizione presenterà un solo candidato. Sarà eletto chi vincerà anche solo di un voto sugli avversari. Per l’assegnazione degli altri 386 seggi si utilizza il metodo proporzionale: ogni partito o coalizione eleggerà un numero di deputati proporzionale ai voti ottenuti. I restanti 12 membri verranno eletti, con il maggioritario, nelle circoscrizioni estere.

Al Senato le cose funzioneranno in modo analogo: i collegi uninominali saranno 102, i collegi del proporzionale 207, e i seggi degli eletti all’estero 6.

E allora pronti, via per un voto che ormai, nell'epoca dei social, delle fake news e dei misteri della rete, cosi segreto non lo è neanche piu'.

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Video editor • Luca Colantoni

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