Mezzo mondo contro Trump: l'ira dei latinos e dei Paesi africani

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Di Gioia Salvatori
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Alla frase "Non vogliamo immigrati da Paesi di m... " pronunciata da Trump, reagiscono formalmente Haiti ed El Salvador. Indignati anche il presidente venezuelano Maduro e il boliviano Evo Morales mentre tanti latinos e americani di origine africana, ricordano quanto danno agli States.

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Ironia della sorte è stato proprio poche ore dopo aver detto di non volere immigranti da cesso di Paesi come da Africa, El Salvador e Haiti, che Trump si è trovato a celebrare il nero d'America per eccellenza: Martin Luther King, di cui il 15 gennaio ricorre l'anniversario della nascita.

Anche durante la cerimonia tante le domande, inevase, sulla frase razzista che ha suscitato anche l'allerta di qualche capo di Stato, come Nicolas Maduro: "Sono dichiarazioni incredibili, per esternare espressioni suprematiste, razziste, fasciste come quelle usate da Donald Trump, significa che il nostro popolo non vale niente - ha detto il presidente venezuelano - Prima vengono le parole di disprezzo, poi arrivano le minacce e poi arriva l'azione ". 

Anche il governo di Haiti ha reagito ufficialmente definendo le affermazioni di Trump "razziste e riprovevoli" e che "non riflettono in alcun modo le virtù di saggezza, moderazione e discernimento che devono essere proprie di qualsiasi alta autorità politica".

Parole di condanna anche dal ministero degli esteri di Cuba dal** presidente della Bolivia Evo Morales e da quello salvadoregno Sanchez Ceren**, il cui Paese è stato direttamente tirato in causa: "Abbiamo inviato una lettera formale di protesta al governo degli Stati Uniti, evidenziando il valore degi immigrati salvadoregni e ricordando che, tra l'altro, hanno lavorato alla ricostruzione del Pentagono dopo i terribili attacchi del 2001" - ha detto.

Gli ambasciatori di 54 paesi africani dell'ONU hanno chiesto venerdì, "ritrattazioni" e "scuse" al presidente degli Stati Uniti. Si sono riuniti in emergenza "estremamente scioccati" e hanno condannato le dichiarazioni "scandalose, razziste e xenofobe di Donald Trump".

Oltre alle proteste formali l'indignazione di milioni di americani d'origine africana o sudamericana è corsa sui social, sulle televisioni e sui giornali, tutti ricordando quanto hanno dato agli Stati Uniti. 

  • "I miei genitori sono venuti in Canada nei primi anni 80. Hanno cresciuto 8 figli e contribuito in molti modi alla crescita della comunità e del Paese. Ora io do lavoro a 500 persone ad Alberta. I miei genitori vengono da un Paese di m... (shithole countries)" 
  • "Non avrei mai immaginato che il presidente sarebbe riuscito a farmi sentire così malvoluta nel Paese in cui sono nata. Comunque, sarò sempre orgogliosa di essere la figlia di un immigrato proveniente da un Paese di m... "
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