Guam, spina nel cuore di Pyongyang

Guam, spina nel cuore di Pyongyang
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Di Alberto De Filippis
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Da qualche giorno l’isola più grande e meridionale dell’arcipelago delle Marianne, nell’oceano Pacifico occidentale è sulla bocca di tutti. Da quando Pyongyang ha nuovamente minacciato di colpire le installazioni americane che ospita.

Oltre ad essere un luogo di vacanze però, Guam è una base strategica la cui importanza è aumentata negli ultimi mesi. Non è più solo punto di approdo per le truppe americane nella regione, ma è diventata anche una base con grosso potenziale offensivo.

Guam non è uno stato, è un territorio non incorporato degli Stati Uniti. Oggi chi ci nasce è cittadino americano, ma l’isola gode di una legislazione speciale. Fra la base aerea di Andersen e la base navale lavorano circa 13,000 soldati.

Dopo le minacce nordcoreane del 2013, quella crisi portò all’installazione sull’isola di un sistema di difesa pensato per fermare missili a medio raggio, diretti verso la Corea del Sud, ma anche, dicono alcuni esperti, per colpire la Corea del nord in caso di un attacco immediato.

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