Yemen. Una folla oceanica a Sanaa contro l'intervento militare straniero

Una marea di yemeniti in piazza a Sanaa contro l’intervento straniero nel paese della penisola arabica.
Due anni dopo l’inizio dell’intervento della coalizione a guida saudita, i ribelli sciiti houthi e i loro alleati, partigiani dell’ex presidente Ali Abdallah Saleh, hanno occupato la centrale Piazza Sabine della capitale, che è sotto il loro controllo.
La parola d’ordine: resistere fino alla fine, dicono i dimostranti:
La nostra volontà e la nostra resistenza sono più potenti dei razzi, delle bombe e dei caccia sauditi. Malgrado questa aggressione e tutte le vittime che sta provocando, non riusciranno mai a mettere in ginocchio il popolo yemenita.
Un altro aggiunge:
Resteremo uniti di fronte agli aggressori e non riusciranno mai ad umiliarci e a piegarci.
Bombe a grappolo
Quella che si svolge in Yemen è una delle cosiddette guerre dimenticate. Se ne parla poco, ma ha provocato almeno 10mila morti in due anni.
Amnesty international e Human rights watch hanno denunciato i crimini di guerra che avrebbe commesso l’Arabia saudita, per gli attacchi aerei con le bombe a grappolo, vietate dai regolamenti internazionali, e per aver colpito sistematicamente anche scuole, ospedali e altri obiettivi civili.