Botta e risposta a distanza fra Washington e Tel Aviv. Netanhyahu risponde a Kerry dopo critiche del segretario di Stato Usa ad ampliamento colonie
Un Benjamin Netanyahu furioso carica a testa bassa dopo le ultime dichiarazioni del segretario di Stato americano John Kerry critico verso nuove colonie. Dopo la risoluzione dell’Onu, dove gli Usa si sono astenuti, e dopo le ultime scelte dell’amministrazione democratica uscente, Israele conta le ore che la separano dall’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, ma intanto è costretta ad incassare una durissima sconfitta diplomatica.
“Devo esprimere il mio disappunto per l’ultimo discorso di Kerry”, ha affermato Netanyahu. “Il suo è stato un discorso sbilanciato come la risoluzione all’Onu la scorsa settimana. Kerry non h fatto che sottomettersi alla continua campagna terrorista portata avanti dai palestinesi contro lo stato ebraico per quasi un secolo”.
Ma i guai per il premier israeliano non sembrano finire qui. Il Procuratore generale
Avichai Mandelblit avrebbe dato via libera ad un’indagine di polizia nei suoi confronti per sospetta corruzione e frode. Israele ha promesso ritorsioni verso tutti i Paesi che abbiano votato per la risoluzione, ma non è auspicabile nemmeno per Netahyahu giocare da solo contro il resto del mondo.