L'Europa divisa sulla questione turca

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Di Elena Cavallone
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Divisi sul futuro dei negoziati di adesione della Turchia all’Unione Europea, i ministri degli esteri si sono riuniti martedi a Bruxelles.

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Divisi sul futuro dei negoziati di adesione della Turchia all’Unione Europea, i ministri degli esteri si sono riuniti martedi a Bruxelles. Tuttavia la maggior parte dei Paesi si è detta contraria alla proposta dell’Austria di congelare i negoziati con Ankara, come ha ribadito il ministro slovacco come ha ribadito il ministro slovacco Miroslav Lajak. “La parola congelamento è stata menzionata da una sola delegazione, – ha affermato riferendosi al ministro degli esteri austriaco – ma non ha ottenuto l’appoggio della stragrande maggioranza degli Stati membri presenti in sala.”

Le ripetute violazioni dei principi democratici in Turchia sono per l’ Austria uno scoglio insormontabile nelle relazioni tra l’Unione Europea ed il Paese. A novembre anche il Parlamento europeo aveva denunciato pesantemente la deriva autoritaria del presidente Erdogan, approvando una risoluzione non vincolante che chiedeva il congelamento delle trattative con la Turchia.

“A mio parere non si tratta di sbattere la porta o di rifiutare un dialogo – ha chiarito il capo della diplomazia austriaca, Sebastian Kurz -. C‘è un’ enorme differenza tra intraprendere un dialogo con uno Stato o prendere in giro uno Paese che sta cercando di aderire all’Unione europea”.

A seguito del fallito colpo di Stato a luglio in Turchia, migliaia di persone, tra cui giornalisti, magistrati ed avvocati, sono state arrestate indiscriminatamente, accusate di tradimento. Ma per l’Europa tagliare i ponti con Ankara è rischioso, in quanto il Paese è un partner essenziale nella gestione dell’emergenza migranti.

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