Una settimana da dimenticare per la Commissione europea

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Questa settimana la Commissione europea ha fatto proprio una brutta figura.

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Questa settimana la Commissione europea ha fatto proprio una brutta figura.

È lei il personaggio in discesa della settimana: ci sono voluti 5 giorni prima che Jean-Claude Juncker aprisse gli occhi sulle gaffe del commissario tedesco Gunter Oettinger, che ha definito “occhi a mandorla” i diplomatici cinesi, “micro-regione comunista” la Vallonia, ed insultato donne ed omosessuali.
Dopo la strigliata del capo, Oettinger si è finalmente scusato, prima tramite un comunicato stampa e successivamente durante una conferenza in Romania.

Come se non bastassero le polemiche su Oettinger, la Commissione europea ha pubblicato il parere del comitato etico appositamente costituito per far luce sulla nuova posizione dell’ex presidente José Manuel Barroso presso la Goldman Sachs.
Secondo il panel, formato da esperti legali e consiglieri politici, è tutto regolare. Insomma, una tirata d’orecchie basta e avanza.
Recita il testo “Il Signor Barroso non ha dimostrato di avere il buon senso che ci si aspetterebbe da una persona che ha coperto una simile carica per cosi tanto tempo”.
ll caso è chiuso.

Brutta settimana per Theresa May: il primo ministro britannico contava di invocare l’articolo 50 del trattato sull’Unione Europea entro Marzo ed iniziare la procedura per il divorzio dal contintente senza consultare il Parlamento.
Ma l’Alta Corte di giustizia di Londra ha deciso diversamente: il Parlamento britannico deve votare sul processo di uscita dall’Unione Europea. Il rischio è di ritardate o addirittura bloccare la Brexit.
Deluso, il governo britannico ricorrerà in appello alla Corte Suprema a dicembre.

La libera circolazione delle persone è comunque al centro dei negoziati sulla Brexit ed il Regno Unito rimane coinvolto nelle politiche migratorie europee. Anche Londra è preoccupata per l’evacuazione del campo profughi improvvisato chiamato “La giungla”, situato vicino Calais.
I minori non accompagnati hanno finalmente lasciato la baraccopoli, ma tutti continuano a sperare di attraversare un giorno la Manica.

Donald Trump, Hillary Clinton: ll mondo intero aspetta queste le presidenziali amercane cosi fuori dal comune.
Ma per la ormai famosa Vallonia, gli Stati Uniti sono la Caterpillar: Il gruppo industriale americano ha annunciato la chiusura a settembre del suo stabilimento in Belgio.
Come spiega James Franey nel suo reportage, 2200 impiegati saranno licenziati.

Ecco gli appuntamenti della prossima settimana.
Gli americani votano martedì 8, ma gli europei sapranno chi sarà il nuovo presidente alle 4 di mattina di mercoledì 9.

Molti gli incontri ministeriali previsti a Bruxelles, tra cui l’Eurogruppo.

I 197 paesi e istituzioni firmatari dell’accordo di Parigi sul cambiamento climatico si riuniranno dal 7 al 18 novembre a Marrakech.
L’obiettivo è di passare dalle parole ai fatti.

Infine, domenica prossima 13 Novembre cade un triste anniversario: quello degli attentati di Parigi.

Grazie per averci seguito e buona settimana a tutti.

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