Un nuovo piano per la Siria è stato presentato da un cartello di opposizioni a Londra.
Un nuovo piano per la Siria è stato presentato da un cartello di opposizioni a Londra. Nella capitale britannica, su iniziativa del Ministro degli Esteri Boris Johnson, si svolge un vertice degli “amici della Siria”, cioè dei Paesi occidentali e del Golfo ostili ad Assad, e nello stesso tempo all’Institute for Strategic Studies i ribelli presentano il nuovo piano in tre fasi: sei mesi di tregua e di negoziato durante i quali Assad potrà restare al suo posto, poi un governo di transizione che, entro un anno e mezzo, dovrà portare il Paese alle elezioni. Per le opposizioni è chiaro che Assad, a partire dalla seconda fase, non dovrà avere più alcun ruolo.
“Se Russi e Americani si accorderanno su progetti molto diversi da quello che chiedono i siriani, non lo accetteremo. Non è possibile accettare la presenza di Bashar al Assad per sei mesi un giorno e anche solo un minuto, in quella fase di transizione”.
Un “prendere o lasciare” che il cartello delle opposizioni, appoggiato in particolare dall’Arabia Saudita, discuterà con i partner internazionali. Nella speranza di convincere poi i principali alleati di Assad, cioè la Russia e l’Iran, a esercitare la pressione necessaria. Cosa di cui gli stessi presentatori della proposta dicono di dubitare.