Brexit: la Germania conta di conservare un alleato storico

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Conciliante quasi compiacente Angela Merkel accoglie le richieste di David Cameron.

Già nel febbraio scorso, la cancelliera tedesca spezzava una la lancia a favore delle richieste del premier britannico. Era la vigilia di un summit decisivo per il futuro del Regno Unito in Europa.

Già in quell’occasione la cancelliera tedesca si pronunciava infatti a favore di un accordo europeo su misura che permettesse di evitare l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea.

A più riprese si è espressa a questo proposito:

“Ciascuno parla dal proprio punto di vista e io dal mio: vogliamo una Gran Bretagna economicamente forte e prospera nell’Unione europea. La decisione spetta ai cittadini britannici”.

“È un segno il fatto che noi tutti siamo qui, spero che il Regno Unito resti nell’Unione europea, lo decideranno gli elettori”.

“Per quanto riguarda le relazioni commerciali, così importanti per la Germania e la Gran Bretagna e per tutti noi, un Paese da solo non può raggiungere tali risultati. È per questo che penso che sarà positivo per noi tutti e per Londra che porti il suo peso negoziale come membro dell’Unione europea. E non come membro esterno”.

Christoph Debets, euronews:

-Saranno gli inglesi a decidere sulla Brexit. Ma cosa pensano gli europei? Ne parliamo con René Pfister del quotidiano “Der Spiegel”.

René Pfister, Der Spiegel: “Buongiorno”

-Che cosa si augura la Germania?

“Il governo tedesco, senza ombra di dubbio, vuole che il Regno Unito resti in Europa, nell’Unione europea.

Ci sono essenzialmente due ragioni:
Angela Merkel ha sempre avuto un alleato in Londra quando si trattava di spingere dossier politici e economici a Bruxelles.
Quando, ad esempio, si doveva optare per l’indebitamento o per prendere una direzione liberale in economia.

Merkel, in questo senso, ha sempre avuto un alleato che non oggi vuole perdere.
In secondo luogo, la Gran Bretagna era un impero in passato, grazie al Commonwealth, e ha contatti che vanno oltre gli Stati europei. Può contare su un network diverso in politica estera rispetto a altri Stati europei.

A Berlino vogliono potre contare su questi contatti in futuro, e ancora Londra ha un rapporto speciale con gli Stati Uniti, altro motivo rilevante”.

-Lei ha detto che il governo tedesco vuole che il Regno Unito resti in Europa. Ci sono movimenti contrari a questo in Germania?

“No, non credo. Eccetto per alcuni membri di Alternativa per la Germania, ma non si tratta di un movimento politico rilevante. I socialdemocratici sostengono la cancelliera così come i verdi. E la stessa Alternativa per la Germania è divisa su questo tema”.

-Se si arrivasse alla Brexit, come si comporterebbe la Germania?

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“Cercherebbe di ridimensionare il dato. Al momento è normale che Angela Merkel non si esprima, per non porgere il fianco agli euroscettici.
Nel caso in cui il regno Unito con il voto decidesse di uscire dall’Unione europea, allora, penso, che Angela Merkel prenderà le redini del discorso per dire che è un peccato ma che la cosa non significa la fine dell’Unione europea e che si continuerà a difendere l’Unione in Europa e le conseguenze dell’uscita britannica saranno minime. Si cercherà di rassicurare, tranquillizzare”.

-Quale sarebbe invece la situazione nel caso in cui l’esito fosse a favore dell’Unione ma di un soffio? Questo scenario preoccupa i tedeschi?

“Ritengo che i tedeschi siano preoccupati essenzialmente dello stato attuale dell’Unione europea. La crisi dei migranti ha mostrato la fragilità della costruzione europea. Berlino sperava che la crisi dei migranti avrebbe unito l’Unione e che tutti avrebbero contibuito a trovare una soluzione. Invece, quanto abbiamo visto è che la crisi migratoria ha diviso ancora di più l’Europa.
La grande preoccupazione è che questi temi che dividono l’Europa diventano sempre più grandi e ingestibili.
La domanda che ci terrà desti l’anno prossimo è: possiamo trovare insieme una via per questa Europa?

- La Brexit potrebbe essere molto costosa per la Germania. Cinque miliardi di euro proveniente d’Oltre Manica verrebbero a mancare. La Germania versa già 15 miliardi di euro, cosa significherebbe per Berlino pagare di più?”.

“Il problema finanziario non è rilevante, qualcuno pagherà, alla fine, non ci sarà il collasso a causa del denaro. È più un problema di immagine: la Brexit significherà disintegrazione?
I cittadini avanzeranno richieste più basilari che daranno nuovo impulso agli euroscettici e questo potrebbe portare l’Europa al collasso”.

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