"Strappare uno statuto privilegiato fuori dalla UE? È da Paese dei balocchi"

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Il Ministro ombra britannico per l'Ambiente, Barry Gardiner: "I sostenitori della Brexit non si facciano illusioni. Da soli saremo più deboli e meno sexy"

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“Chi pensa che una volta fuori potremo negoziare un rapporto preferenziale con l’Unione Europea vive nel paese dei balocchi”. E poi ancora: “Insieme siamo più forti e più sexy anche agli occhi del business, da soli perderemmo invece peso e attrattiva”. È il Regno Unito al bivio della Brexit visto dal laburista e Ministro ombra dell’ambiente, Barry Gardiner: un paese profondamente diviso e ancora molto indeciso.

Tweet di @BarryGardiner !function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0],p=/^http:/.test(d.location)?'http':'https';if(!d.getElementById(id)){js=d.createElement(s);js.id=id;js.src=p+"://platform.twitter.com/widgets.js";fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}}(document,"script","twitter-wjs");

“Il dato più interessante che emerge dagli ultimi sondaggi – dice Gardiner a euronews -, è il fatto che un 20-25% degli elettori ancora non sa cosa votare. Tra chi ha le idee chiare e sa con certezza che direzione imboccare il margine è ridotto. Il vero fattore decisivo sarà quindi proprio quest’ampia fetta di indecisi. Parliamo di persone che il giorno stesso del referendum si recheranno ai seggi senza ancora sapere in che casella metteranno la loro crocetta”.

Guadagnare il loro appoggio sarà quindi cruciale, ma Gardiner si mostra ottimista e, ricalcando gli argomenti del premier Cameron, si dice convinto che a prevalere sul rischio di un salto nel buio saranno alla fine sicurezze e vantaggi offerti dalla permanenza nella famiglia europea.

I've been talking to @GMB about why leaving the single market will cost jobs. We're stronger, safer & better off in. pic.twitter.com/Z2uN88Ejzl

— David Cameron (@David_Cameron) 3 giugno 2016

“Per assicurarsi che le aziende non approfittino del sistema fiscale – dice ancora Gardiner -, che si tratti di compagnie come Google o Amazon, non ci si deve limitare a intervenire a livello nazionale, ma bisogna poter dire loro: ‘Se volete operare nell’insieme dell’Unione Europea, allora queste sono le regole da seguire’. Così si è molto più ‘pesanti’ nel negoziare con questi giganti internazionali. Qualora invece dovessimo finire per ridurci a nazione isolata dal resto dell’Unione, saremmo molto più deboli e a quel punto non ci sarebbe dubbio su dove simili compagnie deciderebbero di investire e di pagare le tasse. E credo che alla fine, quando verrà il momento di dover fare davvero una scelta, la gente voterà per la sicurezza che offre l’Unione Europea”.

I sostenitori della Brexit non si facciano poi illusioni, dice Gardiner: le loro opinioni sono certo da rispettare, ma non credano che una volta fuori dall’Unione Europea il Regno Unito potrà negoziare un rapporto preferenziale con Bruxelles.

“Ci sono persone, con cui posso non essere d’accordo, ma che voteranno per l’uscita dall’Unione Europea – conclude Gardiner -. Si tratta di posizioni che vanno prese sul serio. Dobbiamo anzitutto rispettare i nostri elettori: cittadini che – comunque vada – con questo referendum prenderanno una decisione storica. Abbandonare l’Unione Europea condurrebbe però a un periodo di caos e di incertezze, con ogni probabilità di almeno 5-10 anni. E non credo che i cittadini britannici vogliano correre questo rischio. A coloro che invece sono convinti che basterà brandire l’argomento che abbiamo votato, che è stata una decisione popolare, per poi negoziare un rapporto preferenziale con l’Unione Europea, dico che vivono nel paese dei balocchi”.

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