Iniziativa insolita nello Zimbabwe stremato dalla siccità, dove metà della popolazione rurale ha bisogno di aiuti alimentari. Non riguarda la
Iniziativa insolita nello Zimbabwe stremato dalla siccità, dove metà della popolazione rurale ha bisogno di aiuti alimentari. Non riguarda la popolazione, ma la fauna selvatica. Quest’ultima viene messa in vendita ai privati che possiedano i mezzi per nutrirli perché – spiega un tour operator – i parchi non sono più in grado di farlo.
“Non c‘è acqua a sufficienza per poter abbeverare gli animali selvaggi, non c‘è neppure pastura a sufficienza”, afferma Emmanuel Fundira. “Per cui in alcune zone dove c‘è una concentrazione di animali eccessiva si finirà per perderli”.
L’autorità per la gestione dei parchi ha chiesto aiuto ai locali, senza menzionare acquirenti stranieri. Ma non mancano i timori visto che lo scorso anno 60 elefanti furono esportati in Cina, dove vengono commercializzate le zanne.
“Se vengono venduti all’interno del Paese, è chiaro che molte persone non hanno i soldi per occuparsi di questi animali”, commenta l’ambientalista Johnny Rodriguez. “Se venissero esportati, se questa fosse soltanto una scusa per esportarli oltreoceano, allora si porrebbe un grande problema, perché questi animali appartengono all’Africa, sono patrimonio della generazione futura”.
La popolazione locale è già alle prese con la mancanza di cibo legata alla siccità: 4 milioni e mezzo di persone avranno bisogno di aiuti alimentari entro marzo 2017, secondo l’Onu.