Balkan Trafic, a Bruxelles il festival dedicato alla musica e cultura balcanica

Balkan Trafic, a Bruxelles il festival dedicato alla musica e cultura balcanica
Di Euronews
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Musica, danze tradizionali e decine di interpreti. A Bruxelles è andato in scena il Balcan Trafik, festival dedicato alla musica e cultura balcanica

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Musica, danze tradizionali e decine di interpreti. A Bruxelles è andato in scena il Balcan Trafik, festival dedicato alla musica e cultura balcanica.

Giunto alla decima edizione l’evento ha assunto quest’anno un significato ancora più forte del solito nel testimoniare l’importanza del dialogo e del multiculturalismo in una città ancora ferita dagli attacchi del 22 marzo.

Tra le band anche i Preporod, provenienti dalla Bosnia:“Avevamo un po’ di paura nel venire a Bruxelles. Non ci sentivamo sicuri. Per prima cosa perché siamo musulmani e crediamo che le persone ci guardiamo come se fossimo terroristi. E non è vero. Credo che la maggior parte delle persone dovrebbe capire che non è cosi. L’islam è pace e noi non vogliamo il terrorismo”.

Il duo Jawhar vs Mitsou ha portato in scena il mix della tradizione musicale ungherese e gipsy. Tra i loro brani ce n‘è uno contro l’estremismo religioso.

“Temevo che alla fine avrebbero cancellato il festival. E sono felice che non sia stato cosi. E’ importante che gli eventi continuino, perché è una lotta tra il buio e la luce. E dobbiamo continuare a lottare per questa“ha dichiarato Jawhar a Euronews.

Tra gli artisti in scena al Balkan Trafic anche The Glass House Project, l’orchestra del famoso jazzista statunitense Frank London, che ha commemorato il 70esimo anniversario dell’Olocausto in Ungheria.

Ebreo, musicista, Frank London ha ammesso di sentirsi un obiettivo sensibile da almeno 30 anni:“Non sai cosa può accaderti nella vita. Puoi morire per un attacco cardiaco restandotene comodamente a casa. Non sappiamo cosa c‘è in serbo per noi. Provo a non essere stupido e guardo sempre dove sono le uscite di sicurezza. Come mia madre mi ha sempre suggerito di fare.Se ci sono rischi mentre si suona, sono rischi necessari. Diffondiamo un messaggio positivo e sarebbe molto più triste se smettissimo di suonare o se avessimo deciso di non venire qui quest’anno. Solo perché eravamo nervosi. Sarebbe stato molto triste”.

Nonostante l’aria di festa e le testimonianze positive dei partecipanti il festival Balkan Trafic ha registrato quest’anno il 30% in meno di visitatori.

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