Questa volta il terrorismo non c’entra, ma l’aeroporto Zaventem di Bruxelles è nuovamente paralizzato. La responsabilità è di uno sciopero iniziato
Questa volta il terrorismo non c’entra, ma l’aeroporto Zaventem di Bruxelles è nuovamente paralizzato.
La responsabilità è di uno sciopero iniziato senza preavviso martedì pomeriggio da una parte dei controllori di volo.
Un’agitazione che ha portato ad annullare la metà dei collegamenti, già drasticamente ridotti in numero dopo gli attentati del 22 marzo.
“Quello che stanno facendo è vergognoso – afferma una passeggera – non ci sono altre parole per descriverlo”.
“Proprio ora che bisognerebbe aiutare Zaventem a rimettersi in piedi, fanno il contrario – rincara il marito – E’ un insulto”.
“Scioperare adesso significa mancare di rispetto alle vittime, ai loro colleghi, alle persone che hanno perso la vita. E’ davvero inqualificabile”.
A scatenare la protesta, è stato un accordo per alzare l’età pensionabile. Ma molti controllori di volo che non si sono presentati al lavoro hanno deciso di darsi malati.
“Non possiamo farci condizionare dalla scelta irresponsabile di una minoranza di persone, non mi lascio ricattare”, ha detto il premier belga, Charles Michel, aggiungendo che i medici che prescrivono certificati di malattia fasulli saranno sanzionati.
Zaventem è considerato il secondo motore dell’economia del Belgio. Il 3 aprile era stato riaperto al traffico aereo, ma ci vorranno mesi prima che riprenda la piena operatività.