La tregua in Siria è carta straccia per i jihadisti dell’Isil che hanno lanciato un’offensiva a nord di Raqqa, considerata la loro capitale siriana
La tregua in Siria è carta straccia per i jihadisti dell’Isil che hanno lanciato un’offensiva a nord di Raqqa, considerata la loro capitale siriana. L’obbiettivo, per ora fallito, è la conquista di Tal Abyad, cittadina sul confine con la Turchia, in mano dall’estate scorsa alle milizie curde dell’Unità di Protezione Popolare (Ypg).
Secondo il presidente americano si stanno facendo progressi nella lotta al Califfato: “La guerra resta difficile. La situazione in Siria e in Iraq è molto complessa. Dopo i nostri bombardamenti ai suoi giacimenti petroliferi, l’Isil è stato costretto a tagliare i salari ai suoi miliziani. Grazie all’impegno di diverse nazioni, il flusso di combattenti terroristici stranieri in Siria sembra diminuire”, ha detto Barack Obama.
L’Isil ha anche rivendicato un attacco suicida nella provincia centrale di Hama. Un kamikaze si è fatto esplodere a un posto di blocco governativo all’entrata della città di Salamiyeh, sono morti due soldati siriani.