Siria: il destino dei colloqui di Ginevra appesa al filo della lista dei partecipanti

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Sono ancora molte le ombre che pesano sui colloqui di pace sulla Siria di Ginevra, previsti il 29 gennaio, tra rappresentanti di Damasco e le

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Sono ancora molte le ombre che pesano sui colloqui di pace sulla Siria di Ginevra, previsti il 29 gennaio, tra rappresentanti di Damasco e le opposizioni. Ancora non è stata resa nota la lista dei partecipanti, soprattutto tra le file dell’opposizione siriana. Il passo indietro potrebbe essere causato dalla presenza del gruppo dei curdi-siriani (Pyd), voluto da Mosca ma osteggiato anche dalla Turchia.

Tra i rifugiati siriani prevale la disillusione come tra quelli ospitati nel campo profughi di Zaatari, in Giordania, il secondo più grande al mondo. Ci sono oltre 120.000 persone, la metà sono bambini.

“Non credo che questa conferenza sarà diversa da quella precedente. Fino a quando non ci sarà una data limite entro la quale mettere fine al regime, la situazione in Siria non si risolverà. Il regime ha fallito, ci ha costretto a venire qui, lasciare le nostre case, tutto quello che ha fatto è stato imprigionare e uccidere le persone. Gli arei civili russi bombardano i civili, non c‘è una sola nazione al fianco del popolo siriano”, dice un uomo.

“Sono qui da cinque anni. Nel frattempo si sono svolte la prima e la seconda conferenza di Ginevra, ora c‘è la terza ma non abbiamo visto nessun cambiamento sul terreno, nessun cessate il fuoco, bambini e anziani sono ancora vittime di barili bomba. Nessuno è in grado di fare nulla, nemmeno un cessate il fuoco, niente di niente”, aggiunge un altro.

Sul tavolo dei nuovi negoziati di Ginevra, che dovrebbero durare sei mesi, c‘è la road-map votata a dicembre dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. L’obiettivo è un cessate il fuoco, un governo di transizione entro sei mesi ed elezioni entro un anno e mezzo.

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