In Brasile violente proteste contro gli aumenti nei trasporti pubblici

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Di Lilia Rotoloni
In Brasile violente proteste contro gli aumenti nei trasporti pubblici

In Brasile tornano le proteste contro gli aumenti dei biglietti dei trasporti pubblici.

A San Paolo le manifestazioni più violente, ma scontri si sono verificati anche a Rio de Janeiro e a Belo Horizonte.

Anche pochi centesimi contano

Il prezzo di una corsa è destinato ad aumenti fino al 9%, fra i 30 e i 40 centavos, ossia fra i 6 e i 9 centesimi di euro, una cifra troppo alta per studenti e lavoratori poveri,per i quali l’attuale tariffa già pesa molto sul bilancio familiare.

Dice uno studente:

Ci battiamo contro un aumento che incide negativamente su buona parte dei brasiliani. Quelli per i quali 40 centesimi in più o in meno in tasca sono tanti.

E un sindacalista aggiunge:

È una protesta popolare, più gente viene meglio è. Dobbiamo fare pressione per ottenere il blocco degli aumenti, come abbiamo fatto l’anno scorso.

Il braccio di ferro per la metro e gli autobus va avanti dal giugno del 2013. Era stato uno dei punti di malcontento prima dei Mondiali di calcio e la crisi economica che tocca anche il Brasile da un paio d’anni, non aiuta, tanto più che l’inflazione cresce e dovrebbe aver superato il 10% nel 2015.

La presidente Dilma Rousseff è sotto la minaccia di una richiesta di impeachment da parte dell’opposizione, mentre la sua base elettorale tradizionale si sfilaccia.