Opec, discussione sui prezzi del petrolio ma non tira aria di cambiamento

Non tira aria di cambiamento. La riunione semestrale dell’Organizzazione dei dodici Paesi esportatori di petrolio, in corso a Vienna, opterà con tutta probabilità per il mantenimento delle attuali quote di produzione per impedire che i prezzi salgano.
Autolesionismo solo apparente, L’Arabia Saudita in primis punta così a limitare l’espansione sul mercato di Russia e Stati Uniti.
“Mostreremo che siamo pronti a cooperare con chi cerca stabilità nel mercato”, ha affermato il potentissimo ministro saudita Ali al-Naim. Gli fa eco il ministro iraniano Bijan Zangeneh
“Sono realista, non credo che i Paesi membri abbiano intenzione di tagliare”.
In un anno e mezzo il prezzo del greggio ha perso il 60% del suo valore, i produttori che hanno difficoltà a sostenere tale andamento ne hanno risentito. Il Venezuela in testa.
L’Arabia Saudita potrebbe ammorbidire la propria posizione solo
se i grandi produttori al di fuori dell’Opec, a partire dalla
Russia, si adeguassero all’eventuale taglio deciso dal Cartello.
Daleen Hassan, euronews:
“Nonostante le previsioni di molti analisti e le discussioni in corso, l’Opec non sembra intenzionata a cambiare la politica messa in atto finora, resta da capire se e come troveranno ascolto le richieste sempre più pressanti dei Paesi che più ne soffrono”.