Rallentamento economico, il lunedì nero dei metalli

Rame, nickel, piombo, zinco. Nemmeno l’oro è stato risparmiato dalla raffica di vendite che ha colpito le materie prime. Lunedì i principali metalli hanno visto il loro prezzo crollare a livelli che non si registravano da anni.
Non c‘è da sorprendersi, spiegano gli analisti: da una parte il motore dell’economia globale, a Cina, sta rallentando. E con esso la sua domanda di “carburante”. Dall’altra il dollaro forte sta indebolendo il potere di acquisto delle altre valute. Risultato: un surplus di materie prime che ricorda quello in atto nel mondo del petrolio.
Anche il prezzo dell’oro nero osserva nuove contrazioni: quello di origine nordamericana è arrivato a scambiare sotto i 40 dollari al barile, mentre il brent europeo non riesce a risalire sopra i 50 dollari.
Segnali di rimbalzo, ad ogni modo, si sono avvertiti al primo cenno dell’Arabia Saudita: dopo l’allarme lanciato dal Venezuela (“petrolio a 20 dollari se l’Opec non interverrà”), il maggior produttore mondiale ha dichiarato di essere pronto a collaborare per la stabilità dei prezzi.