Dimissioni Premier e governo, ma migliaia ancora in piazza a Bucarest

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Le dimissioni del Premier rumeno Victor Ponta non bastano a soddisfare il desiderio di rinnovamento dei cittadini. La strage di giovani nell’incendio

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Le dimissioni del Premier rumeno Victor Ponta non bastano a soddisfare il desiderio di rinnovamento dei cittadini. La strage di giovani nell’incendio della discoteca di Bucarest ha innescato un’indignazione che va al di là del fatto di cronaca. Per il secondo giorno consecutivo diverse migliaia di persone sono scese per le strade della capitale.

“Abbiamo visto grossi cambiamenti nel panorama politico ma finora, almeno a mio parere, non è ancora certo quel che accadrà e comunque abbiamo troppe poche informazioni” dice ai microfoni di euronews uno dei manifestanti.

“C‘è senza dubbio un gran bisogno di cambiamento per le nuove generazioni, affinchè possano dire la loro ed esprimere il loro talento” sostiene una residente di Bucarest venuta a protestare.

Alcuni di questi manifestanti sono giornalisti che hanno ancora in mente la rivoluzione che nel 1989 portò alla caduta del regime comunista di Nicolae Ceaușescu.

L’opinione di Razvan Mitroi: “Sono realista, non ci sono grandi aspettative. Non si cambia una classe politica dall’oggi al domani. Ma resta comunque un segnale forte per la classe politica affinchè qualcosa cambi nelle sue abitudini, nella sua organizzazione”.

Filip Standavid descrive l’ondata di manifestazioni in corso come una critica più vasta al sistema: “La maggior parte di queste persone, giovani di città, con una educazione, gente della classe media, non hanno molta fiducia nei media mainstream, soprattutto nella televisione. Li vedono al contrario come parte del problema. Li vedono come il prolungamento mediatico della corruzione, come qualcosa di cui non ci si può fidare”.

Dopo il rogo nella discoteca anche il sindaco del distretto numero 4 di Bucarest, l’area dove si trova il locale, ha rimesso il proprio mandato. Cristian Popescu Piedone, membro di una formazione liberale alleata della coalizione di governo, ha preso la sua decisione subito dopo l’annuncio del Premier Ponta.

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