“Abbiamo aspettato qui al confine per diverse ore e c’erano degli sloveni che vendevano pizze”, dice un migrante che segnala la presenza di
“Abbiamo aspettato qui al confine per diverse ore e c’erano degli sloveni che vendevano pizze”, dice un migrante che segnala la presenza di profittatori: le pizze venivano infatti vendute a 25 euro l’una, quando in Slovenia possono essere facilmente acquistate per un massimo di quattro euro.
Siamo tra Slovenia e Austria, un’altra delle frontiere destinate a essere chiuse da una recinzione. L’odissea dei migranti passa anche attraverso questi abusi.
“Sono in cammino da venti giorni – dice un migrante siriano -, venti giorni molto difficili. E ho visto gente vendere cibo, farmaci, approfittando del fatto che i migranti hanno bisogno di tutto”.
Qui l’inverno è già arrivato. Tre-quattro gradi centigradi durante la notte, 8 durante il giorno. Tutti lamentano il fatto di non aver ricevuto alcun aiuto dalle autorità slovene.
“Niente cibo, niente acqua – dice un altro siriano -. Non abbiamo visto nessuno solo la polizia slovena, quella sì. Solo la polizia”.
Sono più di 2000 i rifugiati fermi al confine austro-sloveno in attesa di poter passare. La costruzione di muri alle frontiere, che ha fatto scandalo all’inizio, è ora un’opzione che tutti prendono in considerazione. Anche l’Austria, come ha confermato il suo ministro dell’Interno.
“Nonostante l’abbassamento della temperatura – dice l’inviato di euronews Attila Magyar -, sembra che non diminuisca il numero dei migranti che arrivano in Europa dal Medio Oriente. Abbiamo constatato che le autorità non sono preparate ad affrontare la situazione e questo lascia ampi margini ai profittatori”.