L’Ucraina divisa anche alle elezioni locali. A Kiev e nell’ovest i seggi sono aperti, ma non nelle regioni separatiste dell’est. Il voto, un test per
L’Ucraina divisa anche alle elezioni locali. A Kiev e nell’ovest i seggi sono aperti, ma non nelle regioni separatiste dell’est.
Il voto, un test per il presidente Petro Poroshenko, è stato rimandato a Mariupol, la principale città dell’est in mano all’esercito ucraino, ufficialmente a causa di problemi con le schede elettorali.
“Il presidente Poroshenko ha promesso più potere e più autonomia agli enti locali – dice Tetyana Kyrylova, un’elettrice della capitale – Forse sarà così. Non sono una bambina e ho votato molte volte, ma ho l’impressione che le persone non possano fare nulla. Purtroppo il denaro è l’unica cosa che decide tutto in questo Paese”.
A Kiev sono 29 i candidati alla poltrona di sindaco. I sondaggi danno in testa l’ex campione dei pesi massimi e primo cittadino uscente, Vitali Klitschko.
Le elezioni non si tengono nelle aree controllate dai separatisti dove sono state rimandate di un anno, segno della fragilità della tregua. Kiev ha deciso di rinviarle anche in 122 località controllate dall’esercito.
Probabile il successo del Blocco di opposizione nelle regioni del sud-est. A Kharkiv, un milione e mezzo di abitanti, il sindaco uscente che ha represso nel sangue le manifestazioni pro-europeiste, ha tutte le possibilità di essere rieletto. Secondo un sondaggio, inoltre, il 71% degli ucraini, oggi, disapprova l’azione del Presidente Poroshenko.