Voci e storie da Horgos, villaggio serbo a un passo dal sogno chiamato Europa
Oltre questo filo spinato un sogno chiamato Europa. E’ l’ultimo ostacolo che separa migliaia di migranti in fuga da miseria e violenze dall’Ungheria e dell’agognata area Schengen, sinonimo di libera circolazione.
All'inizio non facevo che piangere e per mesi ho sognato la mia Siria - ci dice Mahdi -. Ma per inseguire il mio sogno ho dovuto partire
#Hungary - #Migrants crawl under a barbed fence at the Hungarian-Serbian border near Roszke. By @afpattila#AFPpic.twitter.com/4V4ULa0m2Q
— AFP Photo Department (@AFPphoto) 27 Agosto 2015
Bambini, vecchi, intere famiglie che qui a Horgos, villaggio serbo alla frontiera, si sentono ormai a un passo dalla fine della loro Odissea: il sindaco dice di vederne transitare ogni giorno, poco meno delle anime della sua cittadina: fra i 3.000 e i 5.000.
“Molti di loro – dice James Franey,l’inviato di euronews che li sta seguendo nel loro viaggio – passeranno qui la notte in attesa del momento giusto per varcare la frontiera”.
#Hungary claims record daily #migrant intake http://t.co/JGIIjEmjHtpic.twitter.com/VtCVgtZRbI
— dwnews (@dwnews) 25 Agosto 2015
Le cifre snocciolate dalla polizia ungherese parlano di oltre 2.500 arrivi nella sola giornata di martedì. Afghanistan, Pakistan, ma soprattutto Iraq e Siria i paesi di provenienza.
Mahdi, a 20-year-old from Syria, waits at a makeshift camp to cross into Hungary. pic.twitter.com/whWFIRAefb
— James Franey (@jamesfraney) 27 Agosto 2015
Tra loro c‘è chi parla di addii dolorosi e scelte sofferte. Uno strappo bagnato di lacrime, ci racconta Mahdi, 20 anni appena, ma che ha dovuto fare per inseguire il sogno di una vita migliore. “Alla mia partenza dalla Siria non smettevo di piangere – racconta -. Una volta in Libano, l’ho sognata tutte le notti per sei mesi. Dobbiamo però andare avanti. Inseguire i nostri sogni”.
Nasir arriva invece dall’Iraq e, se ringrazia Grecia e Macedonia per avergli permesso di arrivare fin qui, si interroga però sulle cause della sua Odissea: “A indignarmi sono paesi arabi come gli Emirati e l’Arabia Saudita: ci sono loro dietro alle tragedie di Siria e Iraq”.
#Hungary threatens to use army to stop refugees entering http://t.co/Gp2sf9uTjdpic.twitter.com/a71Xb1buuF
— UKRAINE TODAY (@uatodaytv) 26 Agosto 2015
300.000, secondo Budapest, i migranti che come lui potrebbero accedere all’Europa dall’Ungheria entro la fine dell’anno. Una marea umana, per arginare la quale il governo del premier conservatore Orban ha ora proposto di schierare anche l’esercito.
Il dibattito in Parlamento è previsto per la prossima settimana. Nell’attesa, l’entourage di Orban ha ipotizzato il potenziamento delle forze di polizia e lo spiegamento anche di elicotteri e di unità cinofile.