Alle luci dell’alba il primo sbarco della giornata, annunciato dalla urla e dai pianti dei bambini a bordo. Sull’isola greca di Kos non accenna a
Alle luci dell’alba il primo sbarco della giornata, annunciato dalla urla e dai pianti dei bambini a bordo. Sull’isola greca di Kos non accenna a diminuire l’intenso flusso di migranti che dalla Turchia attraversa l’Egeo orientale. Questo giovedì mattina, oltre 200 persone, in maggioranza dalla Siria, sono arrivate a bordo di sei gommoni. L’isola riceve ogni giorno oltre 600 migranti.
“Siamo tutti laureati – ci sono medici, laureati in Economia e Medicina – dice Firas, appena sbarcato – Siamo tutti studenti o laureati. Ma ad Aleppo non c‘è nulla. C‘è solo la guerra, solo bombe. Abbiamo lasciato Aleppo per vivere la nostra vita”.
Le autorità greche hanno rilasciato 1.000 documenti di viaggio provvisori di fronte all’afflusso di oltre 7mila persone su un’isola di 33mila abitanti ed è stata inviata una nave da crociera per evacuare i rifugiati.
“Per i bambini è stata dura. Non avevamo acqua né cibo, niente – ricorda Arras, un ragazzo siriano – Eravamo tutti molto stanchi e i bambini hanno pianto tutto il tempo. Hanno pianto per sei ore”.
Almeno 260 poliziotti sono stati destinati a Kos e in altre isole dell’Egeo per gestire l’emergenza, mentre è stato sospeso l’agente ripreso a schiaffeggiare un migrante in un video diffuso in rete.