Kiev, incendio deposito: annunci contraddittori e caos nei soccorsi

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L’incendio al deposito di petrolio di Glevaka, vicino a Kiev, è stato circoscritto. Ma sul reale impatto sanitario dell’incidente costato la vita ad

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L’incendio al deposito di petrolio di Glevaka, vicino a Kiev, è stato circoscritto. Ma sul reale impatto sanitario dell’incidente costato la vita ad almeno 4 persone le istituzioni ucraine hanno dato prova di poca chiarezza.

L’organizzazione dei soccorsi e le evacuazioni sono gestite nel caos. Le fiamme hanno divampato per più di 24 ore interessando diversi serbatoi. Un’enorme colonna di fumo nero sovrasta il cielo attorno a Kiev.

Le vittime accertate sono 3 vigili del fuoco e un dipendente del deposito. Ma i feriti sono almeno 12 e alcuni hanno riportato ustioni gravi.

“Ci sono due ipotesi, l’incendio doloso o l’errore umano” ha affermato il Ministro dell’Interno Arsen Avakov. “All’80/90% si è trattato di negligenza da parte del personale nel portare a termine alcune procedure”

Maria Korenyuk, corrispondente di euronews a Kiev:

“Attorno all’area dell’incidente ci sono 4 villaggi. Circa 800 gli abitanti. Nonostante le squadre di soccorso affermino che non c‘è un pericolo diretto per i residenti, molti di loro hanno già lasciato le proprie case”.

Il comune di Vassylkiv sostiene che è pianificata l’evacuazione di 2.500 persone ma che le operazioni non sono ancora cominciate. Le autorità di Kiev hanno invece annunciato l’evacuazione già avvenuta su un raggio di 2 chilometri attorno all’area dell’incidente.

“No, non abbiamo paura. Ma molte persone sì, sono spaventate. Stanno prendendo le loro cose e se ne vanno” dice una giovane che vive in uno dei villaggi più vicini al deposito.

“Io ho visto 3 autobus che sono arrivati per portare via la gente. Hanno avvertito le persone e in tanti hanno fatto i bagagli, preso i passaporti e se ne sono andati. Soprattutto donne e bambini” spiega un’altro residente.

Una serie di incertezze e annunci contraddittori che cadono come pioggia sul bagnato nel Paese vittima di una delle peggiori catastrofi nucleari del Novecento. Secondo l’amministrazione municipale di Kiev la concentrazione d’anidride solforosa nell’aria ha superato tra le 2 e le 6 volte i livelli consentiti.

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