Amnesty International: crimini contro umanità ad Aleppo, girone infernale

Amnesty International: crimini contro umanità ad Aleppo, girone infernale
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Un girone infernale. Così il rapporto pubblicato da Amnesty International (Death Everywhere: War Crimes and Human Rights Abuses in Aleppo) descrive

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Un girone infernale. Così il rapporto pubblicato da Amnesty International (Death Everywhere: War Crimes and Human Rights Abuses in Aleppo) descrive la città di Aleppo, fulcro dei più cruenti scontri tra l’esercito siriano fedele a Bashar Al-Assad e i ribelli.

Secondo la Ong umanitaria, che denuncia una situazione in cui i crimini di guerra e contro l’umanità sono all’ordine del giorno, le truppe governative fanno metodicamente ricorso ai barili-bomba, ordigni artigianali fatti di barili pieni di esplosivo, proiettili, metallo, chiodi. Lanciati dagli elicotteri, hanno effetti particolarmente devastanti.

Deliberate air attacks against civilians in #Aleppo by the Syrian government ARE war crimes: http://t.co/n9aq5qGupXpic.twitter.com/tFMTGc4Lyc

— AmnestyInternational (@amnesty) 5 Maggio 2015

Philip Luther, Direttore del programma Medio Oriente e Nord Africa di Amnesty International: “Spesso il problema è che i barili bomba colpiscono lo stesso posto” dice. “Sono i cosiddetti bombardamenti a ripetizione, nei quali a un primo bombardamento ne segue un secondo, 15/30 minuti dopo, che uccide tutti coloro che sono andati in aiuto dei feriti del primo attacco”.

Secondo il rapporto gli attacchi sono condotti intenzionalmente contro la popolazione civile, prendendo di mira ospedali, scuole, luoghi di culto o mercati. Ospedali e scuole si sono dunque trasferiti in bunker e rifugi sotterranei.

Il Presidente Bashar Al-Assad aveva categoricamente negato, meno di due mesi fa, sia le vittime civili sia l’uso da parte dell’esercito di barili-bomba.

Secondo Amnesty, nel solo mese di aprile sono stati almeno 110 i civili uccisi in una ottantina di attacchi. L’organizzazione non governativa sottolinea inoltre che violenze e torture sono messe in pratica tanto dai militari di Damasco quanto dalle truppe ribelli.

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