Arabia Saudita: rimpasto e cambio per la successione, una rivoluzione generazionale e politica

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Di Euronews
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Arabia Saudita: rivoluzionata la linea di successione Rimpasto di governo, e quindi della linea di successione nella casa Reale saudita: Il Re

Arabia Saudita: rivoluzionata la linea di successione

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Rimpasto di governo, e quindi della linea di successione nella casa Reale saudita: Il Re, Salman Bin Abdulaziz, assurto al trono nel gennaio scorso, ha nominato principe ereditario suo nipote, Mohammed bin Nayef, in sostituzione del fratellastro, Moqren bin Abdul Aziz bin Saud.
Fino ad ora, il salto generazionale era avvenuto solo una volta, dal fondatore dell’Arabia Saudita, Abdulaziz Ibn Saoud, al primogenito, Saud bin Abdulaziz al Saud. Da allora, è passato di fratello in fratello. Con la nomina odierna, il ringiovanimento è cosa quasi fatta. Mohammed Bin Nayef, attualmente Ministro dell’Interno, ha 55 anni. E il suo successore sarà Mohammed bin Salman, che è il poco più che trentenne Ministro della Difesa, ed è figlio del sovrano.
Altra mossa dalla portata storica è la sostituzione del Ministro degli Esteri: Saud al-Faysal, in carica da quarant’anni, viene silurato a beneficio di Adel al-Jubeir, ambasciatore saudita a Washington e primo non-membro della Casa Reale ad assurgere a un ministero cruciale.

Ecco un breve profilo dei due promossi nella scala di successione:

Mohammed Bin Nayef, nuovo Principe Ereditario

È il primo della seconda generazione di Al Saoud a divenire Principe Ereditario.

In altri termini, è la fine di un’era e l’inizio di una nuova.
Ben Nayef, l’uomo visto come l’eroe della lotta contro Al Qaida, si è costruito una reputazione nel Paese, da Ministro dell’Interno, mettendo praticamente fine alle attività dell’organizzazione terroristica in Arabia Saudita.

A 55 anni, è stato designato in sostituzione di Moqren, suo zio, espulso dal potere insieme al Principe Saud al-Faysal, ormai ex Ministro degli Esteri: quest’ultimo aveva ereditato questa posizione da suo padre, il re Faysal, ed era rimasto in carica per quarant’anni.

Il Principe Mohammed cumulerà ora le funzioni di Ministro dell’Interno e di vice-premier.

Laureato in scienze politiche negli States, ha anche una formazione specialistica in anti-terrorismo: formazione impartita dalla CIA e completata alla scuola locale dei serivizi d’intelligence di Taëf. È un fine conoscitore delle cerchie di potere in Arabia Saudita.

Questo importante rimpasto di governo, con il siluramento di due figli dell’ex Re Abdallah e la nomina a Principe ereditario di Mohammed bin Nayef, mira a rafforzare il controllo del clan Soudairi (gruppo molto coeso costituito dalla progenitura di Hassa bint Ahmad al-Sudaïri, sposa prediletta del Re Abdelaziz e madre di sette dei suoi 36 figli. L’ultimo monarca membro di questo clan fu Re Fahd. Sotto Abdallah, il gruppo perse gran parte della propria influenza).

Mohammed bin Salman, terzo in linea di successione e nuovo uomo forte del Regno

Nessuno conosceva quest’uomo prima che suo padre, salman Ben Abdulaziz, assurgesse al trono.
Ora, poco più che trentenne (non se conosce l’età esatta), è spinto con estrema rapidità ai vertici del potere.

Benché molti lo ritengano il nuovo uomo forte d’Arabia Saudita, manca di esperienza e di carisma.

Suo padre, che l’aveva nominato Ministro della Difesa il giorno stesso della sua ascesa al trono, cercava con ogni evidenza un uomo di fiducia per gestire il conflitto contro gli huthi nello Yemen (una guerra che sembra preparata da molto tempo).

La sua partecipazione al conflitto e al balletto diplomatico che si è svolto in parallelo l’hanno consacrato come uomo del futuro.
Secondo alcune fonti diplomatiche ed altri osservatori, Mohammed controlla i gangli del potere in Arabia Saudita.

Il Regno, particolarmente preoccupato per la sicurezza in seguito alle primavere arabe e alla minaccia iraniana, punta su quest’uomo, oltre che sul Principe ereditario Mohammed ben Sayef.

Laureato in giurisprudenza all’Università di Ryadh, ha avviato la propria carriera nel 2009, come consigliere di suo padre.

Capo di gabinetto anche quando il padre veniva mominato Principe Ereditario, nel 2013, poi Segretario di Stato l’anno dopo, è divenuto Ministro della Difesa con il padre Re.

Una carriera sempre all’ombra del padre, ciò che lo rende uomo di fiducia per il nuovo sovrano ma nello stesso tempo implica un difetto d’esperienza.

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